Da mesi il confine di terra tra il Paese scandinavo e la Federazione è chiuso a causa dell’aumento inusuale dei richiedenti asilo che tentano di valicare la frontiera. Ora Helsinki punta a un’ulteriore stretta
Dopo aver chiuso le frontiere con la Russia, ora la Finlandia si prepara a impedire l’accesso ai richiedenti asilo che tentano di entrare nel proprio territorio da quello del vicino. Anche con la forza, se necessario. Ma i respingimenti forzati sono vietati dal diritto internazionale.
Stando alle dichiarazioni rilasciate domenica (19 maggio) dal premier finlandese Petteri Orpo, riportate dal sito di informazione europea Euractiv, il Paese scandinavo potrebbe adottare già dalla prossima settimana delle misure ancora più restrittive per quanto riguarda l’accesso di rifugiati attraverso il confine con la Federazione Russa, lungo circa 1340 chilometri.
Helsinki aveva già chiuso la frontiera con l’ingombrante vicino l’anno scorso, accusando Mosca di usare la migrazione di massa di rifugiati siriani e somali contro la Finlandia e più in generale l’Unione europea nel quadro di una guerra ibrida contro l’Occidente, come aveva fatto la Bielorussia nei confronti della Polonia nell’autunno 2021. Come prevedibile, il Cremlino ha respinto le accuse al mittente.
Il governo finlandese, retto da una coalizione di destra, ha ammesso che il respingimento dei richiedenti asilo oltre la frontiera russa (eccezion fatta per minori e disabili) potrebbe configurare una violazione degli impegni internazionali del Paese, aggiungendo però che dovrebbe trattarsi di una deroga temporanea e limitata. In realtà, tuttavia, non è chiaro quanto “temporanea” possa essere questa misura: la chiusura dei valichi di terra è stata prorogata indefinitamente ad aprile, dopo che per diversi mesi questi ultimi erano stati ripetutamente aperti e richiusi a seguito di un aumento inusuale di richiedenti asilo entrati nel Paese scandinavo a novembre 2023.
Ora, con l’arrivo della bella stagione, l’esecutivo finlandese teme un nuovo poderoso influsso di migranti “spinti” da Mosca e corre ai ripari, citando fonti di intelligence secondo cui diverse migliaia di individui “che stanno aspettando un’opportunità per raggiungere il confine finlandese” si troverebbero ancora in territorio russo.
Durante lo scorso anno circa 1300 rifugiati hanno varcato il confine dalla Russia verso la Finlandia, mentre da febbraio questa cifra si è ridotta a 40 persone, almeno stando ai dati forniti dalla Guardia di frontiera di Helsinki. Oggi l’unico punto ancora aperto tra i due Stati è un passaggio ferroviario, da cui transitano solo merci.
La proposta di legge, ha chiarito Orpo, verrà discussa dal Parlamento dopo che sarà stata sottoposta alla revisione del comitato costituzionale preposto. Ma anche se passasse questo scrutinio, la legge avrà bisogno del supporto di almeno cinque sesti dei voti espressi in Aula (come si conviene alle questioni legate alla Carta fondamentale finlandese), e non è scontato che possa ottenere un consenso così largo. Il partito socialdemocratico, all’opposizione, ha fatto sapere che attenderà la discussione parlamentare sulla versione finale del provvedimento, mentre il difensore civico finlandese per la non-discriminazione, Kristina Stenman, ha dichiarato che sarebbe “allarmante” se il Paese si rifiutasse di processare tutte le domande d’asilo allo stesso modo.