Il capo dell’Eliseo ha scelto un suo stretto alleato dopo lunghe consultazioni per trovare un successore di Michel Barnier
Dopo settimane di incertezze e turbolenze, la Francia ha un nuovo primo ministro. Il presidente francese Emmanuel Macron ha nominato Francois Bayrou premier e lo ha incaricato di formare il nuovo governo, si legge in una nota dell’Eliseo. Macron ha nominato quindi il centrista Bayrou, leader del MoDem (Moderati Democratici), dopo lunghe consultazioni per trovare un successore di Michel Barnier, sfiduciato dai deputati la settimana scorsa. Il nuovo premier avrà il difficile compito di formare un Governo capace di sopravvivere a una Assemblea nazionale senza maggioranza e di far adottare il bilancio per il 2025.
La nota dell’Eliseo con cui si annuncia la nomina di Francois Bayrou come primo ministro della Francia-2
La nota dell’Eliseo con cui si annuncia la nomina di Francois Bayrou come primo ministro della Francia-2
Chi è Francois Bayrou, il nuovo premier della Francia
Bayrou, 73 anni, è il leader del partito centrista del MoDem. Nella sua carriera politica vanta un incarico da ex ministro dell’istruzione e sindaco della città sud-occidentale di Pau e, da quando Macron è salito al potere nel 2017, è diventato un alleato e stretto confidente del capo dell’Eliseo.
La sua statura di politico nazionale arriva quando viene nominato ministro dell’Istruzione nazionale e ministro dell’Istruzione superiore dal 1995 al 1997, diventando il più giovane titolare del dicastero all’età di 41 anni. Si è poi visto affidare le redini dell’Unione per la democrazia francese ed è diventato deputato europeo nel 1999. Tuttavia, non ha abbandonato la scena politica nazionale: si è candidato alle elezioni presidenziali nel 2002, e a quelle del 2007. È arrivato al terzo posto col 18,5 per cento dei voti, dietro Nicolas Sarkozy e Segolene Royal, rifiutandosi di votare per Sarkozy al secondo turno.
Nel 2007 Bayrou ha fondato il partito MoDem (Moderati Democratici), ma da allora ha dovuto affrontare numerose defezioni da parte dei suoi ex amici. Combattivo, Bayrou si è candidato per la terza volta all’Eliseo nel 2012. Dal 2014 è sindaco di Pau.
Il 17 maggio 2017, il presidente della Repubblica Emmanuel Macron – a cui ha dato il suo sostegno – lo ha nominato ministro della Giustizia, ma il 21 giugno 2017 ha annunciato le sue dimissioni dal governo per una vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto per gli incarichi di lavoro fittizi degli eurodeputati del suo partito.
Solo recentemente, il 5 febbraio 2024 Bayrou, è stato scagionato dai tribunali con il beneficio del dubbio.
Le sfide del nuovo premier
Bayrou è il quarto primo ministro francese che si succede quest’anno, complice il caos politico che sta investendo la Francia. Il governo di Barnier è stato estromesso la scorsa settimana dopo soli tre mesi in carica e adesso Macron vuole evitare che un nuovo governo affronti la stessa sorte.
Da quando Macron ha indetto un voto anticipato a giugno, dopo le elezioni europee, il parlamento francese è stato diviso tra tre gruppi senza una maggioranza assoluta. L’alleanza di sinistra ha ottenuto il maggior numero di voti ma non ha raggiunto la maggioranza assoluta, il raggruppamento centrista di Macron ha subito perdite ma è ancora in piedi, mentre e il Rassemblement National di estrema destra ha guadagnato seggi ma è stato trattenuto dal potere dal voto tattico di sinistra e centro.
Le critiche delle opposizioni a Macron
Quando è iniziato a circolare il nome di Bayrou sono scoppiate le polemiche all’interno della sinistra francese, che vede nella scelta del 73enne politico centrista una “continuità” del governo di Macron e quindi non in linea con il risultato delle elezioni anticipate in cui l’alleanza di sinistra ha ottenuto il maggior numero di voti, pur non raggiungendo la maggioranza. Sul piede di guerra è la sinistra radicale degli Insoumis (Lfi), che ha annunciato una mozione di sfiducia contro il nuovo primo ministro, contestando la scelta del presidente Macron. “Un’altra candidatura per la proroga di Emmanuel Macron. Due scelte chiare sono a disposizione del Paese: la continuità della politica di sventura con Francois Bayrou o la rottura”, ha dichiarato Mathilde Panot di Lfi. In un messaggio pubblicato su X, ha prospettato che “due scelte saranno offerte ai deputati: il sostegno al salvataggio di Macron o la censura. Abbiamo fatto la nostra”.