La Georgia si allontana dall’Ue: approvata la legge “russa” sugli agenti stranieri

29.05.2024
Quella deriva bellicista che ci porta in guerra
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Via libera del Parlamento di Tsibilisi, che aggira il veto della presidente. Gli Usa annunciano sanzioni

La Georgia si allontana dall’Unione europea dopo che il Parlamento di Tsibilisi ha dato il via libera alla controversa legge sugli “agenti stranieri”, che, secondo i suoi contestatori, mira a colpire le organizzazioni non governative e i media sostenuti dall’Occidente. In una dichiarazione congiunta della Commissione europea e dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, Bruxelles “si rammarica profondamente” per l’approvazione della legge, considerata filorussa, e annuncia che, insieme agli Stati membri, sta valutando “tutte le opzioni per reagire”. Un chiaro riferimento alla candidatura della Georgia all’adesione Ue e ai lauti fondi che ogni anno l’Ue stanzia per sostenere Tsibilisi in questo percorso.

Cosa prevede la legge

La legge, che ricorda da vicino quella introdotta in Russia da Vladimir Putin, prevede che le ong e i media che che ricevono più del 20% dei loro fondi dall’estero saranno ‘marchiati’ come “agenti stranieri” e dovranno dichiarare che stanno “portando avanti gli interessi di una potenza straniera”, iscriversi in un registro apposito e fornire informazioni finanziarie dettagliate. Per le decine di migliaia di georgiani che sono scesi in piazza per protestare contro questa legge, ma anche per l’Ue e gli Stati Uniti, il provvedimento, sostenuto dal primo ministro Irakli Kobakhidze, rappresenta un mezzo per colpire l’opposizione e la società civile filoccidentali, e tende la mano a Mosca. 

Contro la legge si era mosso anche la presidente georgiana Salome Zourabichvili, che aveva posto il veto definendola una “legge russa” che “contraddice la nostra costituzione e tutti gli standard europei”. Tuttavia, in base alla costituzione georgiana, il veto presidenziale può essere aggirato da una maggioranza semplice in Parlamento, cosa che è avvenuta con il voto di lunedì. 

Kobakhidze, leader del partito al potere Sogno georgiano, ha difeso il provvedimento sostenendo che l’intento è prevenire l’influenza dall’estero negli affari del Paese e fermare le ong che starebbero cospirando per rovesciare il governo promuovendo e l’estremismo religioso” e la “propaganda Lgbt”. Per l’opposizione, però, il vero intento di Kobakhidze è assicurarsi il controllo dei media in vista delle elezioni generali di ottobre.

La reazione dell’Occidente

L’Ue, si legge nella nota, “ha più volte sottolineato che la legge adottata dal Parlamento della Georgia va contro i principi fondamentali e i valori” europei. La sua applicazione, prosegue Bruxelles, “avrà un impatto negativo sul cammino” di Tsibilisi verso la Ue. “La Ue e gli Stati membri stanno considerando tutte le opzioni per reagire. Continuiamo a stare al fianco del popolo georgiano e riconosciamo la scelta della stragrande maggioranza per un futuro europeo per il loro Paese”, conclude la nota della Commissione e Borrell. 

Bruxelles aveva concesso alla Georgia lo status di candidato all’Ue lo scorso dicembre. Il processo potrebbe però venire congelato. Molto dipenderà anche dall’esito delle elezioni di ottobre. Anche gli Stati Uniti si sono mossi per condannare la legge: Washington ha annunciato che imporrà divieti di viaggio e altre sanzioni ai politici “complici nell’indebolire la democrazia in Georgia”, ha detto il segretario di Stato Antony Blinken. 

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