Il cancelliere in pectore Friedrich Merz vuole usare il trucco di far approvare la riforma al Parlamento uscente, dove ha una maggioranza più larga. Ma ci sono delle difficoltà
La Germania è pronta a modificare la propria Costituzione per abbandonare le stringenti regole di austerità del Paese e sostenere così il riarmo nazionale. E intende farlo con uno stratagemma: continuare ad affidarsi ai deputati uscenti invece che a quelli appena eletti nelle recenti elezioni del 23 febbraio.
La riforma
Il cancelliere in pectore Friedrich Merz, leader della Cdu/Csu, sta portando avanti una corsa contro il tempo per far approvare dal parlamento uscente la riforma del debito e un nuovo fondo per le infrastrutture da 500 miliardi di euro. Una mossa che, però, dipende dal sostegno dei Verdi e potrebbe essere ostacolata dai giudici della nazione.
La revisione dei limiti all’indebitamento statale sanciti dalla Costituzione tedesca, noti come “freno al debito”, segnerebbe la fine delle misure introdotte dopo la crisi finanziaria globale del 2008, che molti considerano ormai una camicia di forza fiscale obsoleta. Merz vuole emendare la Costituzione per esentare le spese per la difesa superiori all’1 per cento del Pil e intende affidare a una commissione lo sviluppo di proposte di riforma più ampie per stimolare gli investimenti in modo permanente.
Destra e sinistra contrari
Tuttavia, l’estrema destra di Alternativa per la Germania (AfD) e la sinistra radicale Die Linke si sono assicurate insieme più di un terzo dei seggi del Bundestag nelle elezioni, acquisendo così il potere di bloccare la modifica costituzionale nella prossima legislatura, che richiederebbe il sostegno dei due terzi dell’Aula.
Merz ha però sottolineato che i deputati possono ancora agire nell’ambito dell’attuale legislatura, che tecnicamente può durare fino al 24 marzo. Si tratta di una mossa inusuale ma consentita, anche se in passato è stata utilizzata solo per questioni di emergenza. Diversi esperti di diritto costituzionale tedesco ritengono comunque improbabile che vi siano ostacoli legali all’operazione.
“Da un punto di vista costituzionale, il vecchio Bundestag è pienamente in grado di agire fino alla sua ultima sessione”, ha dichiarato Hanno Kube, professore di diritto all’Università di Heidelberg, al Financial Times poco dopo le elezioni. “Se si vuole utilizzare gli ultimi giorni di una legislatura per un progetto politico importante, in questo caso un emendamento costituzionale, si tratta solo di una questione politica”, ha aggiunto.
Decisivi i Verdi
Con la Cdu e i socialisti della Spd di Olaf Scholz favorevoli alla riforma, il Bundestag uscente ha però bisogno anche del sostegno dei liberali e dei Verdi, questi ultimi ancora scettici.
Una prima udienza parlamentare sulle diverse proposte di spesa è prevista per domani (giovedì 13 marzo), mentre il voto finale è atteso per martedì prossimo: ciò significa che i conservatori e la Spd hanno meno di una settimana per trovare un accordo con i Verdi. “I colloqui sono in corso, e questo è un bene”, ha dichiarato la leader degli ecologisti Franziska Brantner alla radio Deutschlandfunk. Ma quando le è stato chiesto se fosse possibile raggiungere un accordo, ha risposto: “Non lo so. Vedremo alla fine”.
Merz ha ribadito l’urgenza di aumentare la spesa per la difesa. Dopo aver vinto le elezioni il mese scorso, ha dichiarato che in Europa mancano “cinque minuti alla mezzanotte”, sostenendo che una Russia ostile e degli Stati Uniti inaffidabili potrebbero lasciare il continente esposto a rischi.