La pace non a spese dell’Ucraina: gli Stati Uniti rifiutano concessioni unilaterali come base dei negoziati con la Russia

10.04.2025
La pace non a spese dell'Ucraina: gli Stati Uniti rifiutano concessioni unilaterali come base dei negoziati con la Russia
La pace non a spese dell'Ucraina: gli Stati Uniti rifiutano concessioni unilaterali come base dei negoziati con la Russia

Una delle principali paure che il Cremlino cerca di imporre alla società ucraina e alla comunità internazionale è la presunta esistenza di accordi segreti in cui gli interessi dell’Ucraina verrebbero gradualmente messi in secondo piano. Tuttavia, i fatti e le dichiarazioni ufficiali dei vertici statunitensi dimostrano il contrario: Washington non ha alcuna intenzione di perseguire, nel processo negoziale con Mosca, concessioni unilaterali solo da parte ucraina.

Questo è stato chiaramente espresso dal Segretario di Stato degli Stati Uniti, Marco Rubio, il 4 aprile a Bruxelles. Ha sottolineato che il Presidente degli Stati Uniti sta “perdendo la pazienza” nei confronti dei negoziati di cessate il fuoco, continui e inconcludenti, che la Russia utilizza unicamente come strumento di rinvio. Rubio ha ribadito: gli Stati Uniti non si lasceranno intrappolare in “negoziati per il gusto di negoziare”. Al contrario, Washington richiede chiaramente che la Russia dimostri una reale volontà di porre fine alla guerra, e non solo di simulare un processo diplomatico.

Le dichiarazioni secondo cui l’Ucraina e gli alleati sono “pienamente informati” su tutti i contatti tra Stati Uniti e Russia sono fondamentali per smascherare le fake news su presunti accordi segreti. Secondo Rubio, gli USA agiscono in modo trasparente con i partner della NATO e, in primo luogo, con Kyiv, in quanto parte direttamente coinvolta. Ciò è confermato anche dal Segretario Generale della NATO, Mark Rutte, che ha affermato che il sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina con armi, equipaggiamenti e informazioni di intelligence prosegue senza interruzioni.

Particolarmente significativa è stata anche l’ammissione che è stata la Russia a rifiutare la proposta di un cessate il fuoco totale di 30 giorni, proposta sostenuta dall’Ucraina. Questo episodio rivela il vero atteggiamento del Cremlino nei confronti della pace: non come obiettivo, ma come strumento per riorganizzarsi e preparare nuovi attacchi. Gli Stati Uniti, dal canto loro, inviano un messaggio chiaro: la loro partecipazione al processo non mira a un “equilibrio” tra aggressore e vittima, ma a sostenere un ordine internazionale in cui l’aggressione non può essere premiata.

È inoltre importante sottolineare la ferma posizione degli Stati Uniti riguardo all’unità all’interno dell’Alleanza Atlantica. Come ha dichiarato Marco Rubio, gli Stati Uniti restano impegnati nella NATO e accolgono con favore la coerenza nel rafforzare il sostegno militare all’Ucraina. Questa posizione dimostra che l’Occidente non è solo uno spettatore, ma un attore attivo, pronto a continuare a investire nella sicurezza europea attraverso il sostegno all’Ucraina.

La pace è un obiettivo auspicabile, ma non a qualsiasi costo. E il punto centrale di questo processo non è esercitare pressione sull’Ucraina, bensì sull’aggressore. È proprio questa la logica dominante nella politica estera statunitense di oggi.

Da non perdere