La Russia sminuisce la minaccia di dazi di Trump: “Niente di nuovo”

23.01.2025
La Russia sminuisce la minaccia di dazi di Trump: "Niente di nuovo"
La Russia sminuisce la minaccia di dazi di Trump: "Niente di nuovo"

Il repubblicano ha chiesto di porre fine subito a “questa guerra ridicola”, ma il Cremlino si mostra tranquillo: “Gli piacciono questi metodi. Noi comunque siamo aperti al dialogo, ma sia paritario”

La Russia non sembra spaventata dalle minacce di Donald Trump di imporre nuovi dazi e sanzioni contro la Federazione per spingerla a porre fine all’invasione dell’Ucraina. “Non c’è nulla di particolarmente nuovo” nei recenti commenti, ha tagliato corto Dmitri Peskov, portavoce di Vladimir Putin, citato dalle agenzie russe. “Si sa che Trump è stato il presidente americano che più spesso ha fatto ricorso a strumenti sanzionatori”, ha sottolineato Peskov, “gli piacciono questi metodi, o almeno gli piacevano durante il suo primo mandato”.

Le minacce di Trump

Riferendosi alla Russia e alla guerra, ieri (mercoledì 22 gennaio) Trump ha minacciato: “Se non facciamo un ‘accordo’, e presto, non ho altra scelta che mettere alti livelli di tasse, tariffe e sanzioni su tutto ciò che viene venduto dalla Russia agli Stati Uniti e a vari altri Paesi partecipanti”. Trump ha detto che avrebbe fatto un grande favore alla Russia e a Putin convincendoli a porre fine a quella che ha definito “questa guerra ridicola”.

Tuttavia, non è chiaro a quali interventi si riferisca il presidente degli Stati Uniti, considerando che Washington ha già inflitto pesanti sanzioni alla Russia sin dallo scoppio della guerra nel febbraio 2022. Inoltre, l’efficacia della minaccia di Trump di imporre ulteriori dazi è incerta: il commercio tra i due Paesi nei primi 11 mesi del 2024 è stato di soli 3,4 miliardi di dollari, a fronte di un commercio annuale tra Stati Uniti ed Europa di circa 1,5 trilioni di dollari.

Russia “pronta al dialogo”

Peskov ha però assicurato che la Russia è “pronta al dialogo”. “Il presidente Putin ne ha parlato ripetutamente, per un dialogo paritario, per un dialogo reciprocamente rispettoso”, ha dichiarato il portavoce, sostenendo che su questo punto Mosca è ancora in attesa di “segnali” da parte degli Stati Uniti.

A felicitarsi per la minaccia di nuove sanzioni alla Russia è stato il Segretario generale della Nato, Mark Rutte. “Sono stato molto, molto contento della posizione di Trump di imporre più sanzioni alla Russia. Sappiamo che l’economia russa sta andando terribilmente male e le sanzioni aiuteranno”, ha detto l’ex premier olandese in un’intervista alla CNBC a margine del World Economic Forum di Davos.

Rutte ha espresso la speranza che ora anche l’Europa “faccia di più” con le sanzioni per “soffocare l’economia russa” e ridurre le risorse finanziarie di Mosca destinate alla guerra.

L’economia russa

Al di là delle minacce di Trump e della loro efficacia, Putin comincerebbe ad essere preoccupato per le distorsioni dell’economia russa in tempo di guerra. Questa, trainata dalle esportazioni di petrolio, gas e minerali, è cresciuta in modo robusto negli ultimi due anni, nonostante le molteplici sanzioni occidentali imposte dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022. Tuttavia, negli ultimi mesi, l’attività interna sarebbe stata messa a dura prova dalla carenza di manodopera e dagli alti tassi d’interesse introdotti per contrastare l’inflazione, accelerata dalle spese militari record.

Dopo la contrazione del 2022, il Pil russo è cresciuto più velocemente di quello dell’Unione europea e degli Stati Uniti nel 2023 e nel 2024. Quest’anno, tuttavia, la Banca centrale e il Fondo Monetario Internazionale prevedono una crescita inferiore all’1,5%, anche se il governo prospetta uno scenario leggermente più positivo. L’inflazione si è avvicinata a due cifre, nonostante la Banca centrale abbia aumentato il tasso d’interesse di riferimento al 21% in ottobre.

Secondo Reuters, che cita fonti del Cremlino, ciò avrebbe contribuito all’opinione di una parte dell’élite russa secondo cui sarebbe auspicabile una soluzione negoziata della guerra.

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