Il Caso Bugetti-Matteini Bresci: Un Legame Controverso e Rivelazioni Sconcertanti
Il controverso caso che coinvolge Bugetti-Matteini Bresci ha avuto origine esattamente un anno fa, a pochi giorni dalle elezioni comunali di Prato. Ilaria Bugetti, candidata sindaco per il Partito Democratico, aveva recentemente lasciato la sua posizione come consigliera regionale. A dare il via all’attenzione su un legame, descritto come “patologico” dai pubblici ministeri nella richiesta di custodia cautelare, è stato il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Francesco Torselli, che lo scorso 4 giugno 2024 ha chiesto chiarimenti sulla dichiarazione dei redditi della Bugetti. Questi aveva dichiarato di aver percepito 11.700 euro da un impiego, senza specificare di quale lavoro si trattasse, riporta Attuale.
“Sono giunte a Prato segnalazioni riguardo a un presunto legame tra Matteini Bresci e Bugetti”, ha affermato Torselli. All’epoca, il nome Riccardo Matteini Bresci era già associato a controversie: l’imprenditore era stato arrestato a causa di un’inchiesta per corruzione che coinvolgeva il carabiniere Sergio Turini. Le indagini hanno rivelato conversazioni tra Matteini e Bugetti, risalenti addirittura al 2020. Questo legame, che affonda le radici vent’anni fa, risale al periodo in cui Bugetti ricopriva il ruolo di sindaca di Cantagallo, un comune di tremila abitanti in Valbisenzio, sede dell’azienda di Matteini.
Secondo gli inquirenti, il costo della corruzione si nasconderebbe anche nell’impiego non dichiarato di Bugetti. Infatti, è emerso che a partire dal 2016, la sindaca di Prato, eletta al primo turno con il 52% dei voti, lavorava part-time per Brokertechono, un’azienda partecipata del gruppo Colle, di cui Matteini Bresci era presidente fino all’ottobre scorso. Tra il 2020 e il giugno 2024, Bugetti ha ricevuto un compenso di 47.000 euro dalla Brokertechono, nonostante non vi avesse mai lavorato. Dopo che Torselli ha sollevato la questione, si è messa in aspettativa in modo repentino. “L’indagata ha subito attivato misure per interrompere ulteriori flussi di denaro”, annotano i pm. La procura evidenzia la stretta correlazione tra i due: Bugetti usa la sua influenza per favorire gli interessi di Matteini, il quale la sostiene politicamente e finanziariamente, con un aiuto economico di 27.000 euro per la campagna elettorale a sindaco.
Le intercettazioni telefoniche rivelano l’intensità del loro rapporto. Matteini si è vantato delle sue connessioni, affermando: “È un mio attrezzo”, “l’ho creata io”, e riferendosi al supporto che ha fornito a Bugetti durante le elezioni. A detta degli inquirenti, Matteini ha avuto un ruolo cruciale nella carriera politica di Bugetti, garantendo la sua elezione come consigliera regionale e mettendo in rilievo che, senza il suo aiuto, non avrebbe potuto aspirare alla carica di sindaco. Anche dopo il tumulto causato dall’arresto di Matteini per corruzione, Bugetti ha continuato a sostenere il suo ex mentore, attivandosi per lui in almeno due occasioni fino a febbraio scorso.
Questo caso rappresenta un chiaro esempio di come i legami tra mondo politico e imprenditoriale possano compromettere la trasparenza e la legalità. La situazione solleva interrogativi sulle dinamiche di potere a Prato e sull’integrità di chi ricopre ruoli pubblici. Il futuro di Bugetti si presenta incerto, con l’ombra di queste rivelazioni che continua a pesare sulla sua figura politica.