La Spagna si oppone a un ulteriore aumento delle spese militari.

20.06.2025 16:16
La Spagna si oppone a un ulteriore aumento delle spese militari.

Opposizione Spagnola alla Proposta di Maggiore Spesa Militare nella NATO

Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha manifestato una netta opposizione alla proposta avanzata dal segretario generale della NATO, Mark Rutte, che prevede di elevare le spese militari per i paesi membri dell’alleanza al 5% del rispettivo Prodotto Interno Lordo (PIL). Questa proposta sarà oggetto di discussione la prossima settimana all’Aia, nei Paesi Bassi, in occasione della prima riunione dei paesi NATO dopo il ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, riporta Attuale.

Il piano di Rutte nasce come risposta alle richieste di Trump, il quale da tempo sollecita i paesi europei ad aumentare la loro spesa per la difesa. Sebbene gli Stati Uniti abbiano un budget militare nettamente superiore, quando si considera la percentuale sul PIL, la situazione risulta differente.

Sánchez ha espresso il suo dissenso in una lettera pubblicata giovedì, evidenziando come un aumento della spesa sia incompatibile con la sostenibilità del welfare in Spagna. Ha dichiarato:

«Impegnarsi a un obiettivo [di spesa] del 5% sarebbe non solo irragionevole ma anche controproducente […]. È legittimo diritto di ogni governo decidere se vuole o no fare quei sacrifici. Come alleato sovrano, noi scegliamo di no».

Secondo la proposta di Rutte, i fondi destinati alla difesa di ciascun paese verrebbero suddivisi tra le spese militari dirette (3,5% del PIL) e ulteriori investimenti nel settore della sicurezza (1,5%). Inizialmente, si era pensato a una scadenza per il raggiungimento di questi obiettivi entro il 2032, ma le recenti trattative hanno aperto la possibilità di estendere il termine al 2035, come richiesto dal governo italiano di Giorgia Meloni, con una revisione degli obiettivi fissata nel 2029.

Questa suddivisione delle spese militari e l’estensione dei tempi rappresentano tentativi di venire incontro ai paesi che, per ragioni politiche come la Spagna, oppure per difficoltà economiche come l’Italia, avrebbero problemi a conformarsi. Sánchez ha richiesto esplicitamente un’esenzione o una “formula più flessibile” per la Spagna, che attualmente presenta la spesa militare più bassa all’interno della NATO. Inoltre, il premier sta affrontando varie sfide politiche, e il suo piano di 10,5 miliardi di euro per innalzare la spesa militare al 2%, il minimo richiesto dall’alleanza, è stato oggetto di critiche sia da destra sia da sinistra lo scorso aprile.

La lettera di Sánchez a Rutte

Nonostante la sua opposizione, Sánchez ha rassicurato che la Spagna non impedirà agli altri paesi di aumentare le proprie spese. Un membro della NATO ha il diritto di bloccare la dichiarazione finale del meeting esercitando un veto, ma sia Sánchez che la ministra della Difesa, Margarita Robles, sembrano propensi a evitare questa opzione. Il loro obiettivo primario è ottenere condizioni più favorevoli per il proprio paese. Tuttavia, il rifiuto della Spagna potrebbe influenzare i lavori dell’incontro e spronare altre nazioni riluttanti a esprimere le loro preoccupazioni riguardo al piano di Rutte.

– Leggi anche: L’aumento della spesa militare in Spagna non piace a nessuno

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