Muore Lally Weymouth, l’icona del giornalismo americano
NEW YORK – L’iconica giornalista Lally (Elizabeth) Weymouth è morta ieri all’età di 82 anni a causa di un cancro al pancreas improvviso e implacabile, lasciando un’eredità di curiosità, passione e opportune controversie nel panorama mediatico americano, riporta Attuale.
Figura carismatica del giornalismo, Weymouth era nota per le sue interviste a leader mondiali, vantando un curriculum che includeva conversazioni con personalità storiche come Yasser Arafat, Slobodan Milošević, Muammar Gheddafi, Vladimir Zelensky e Saddam Hussein. Nonostante i suoi successi, una delle interviste che desiderava di più non si realizzò mai: quella con Giorgia Meloni, che lei aveva avuto modo di apprezzare durante una cerimonia dell’Atlantic Council a New York.
Weymouth era figlia di Kay Graham, leggendaria direttrice del Washington Post, e la sua vita e carriera riflettono l’atmosfera battagliera e i principi morali di una famiglia influente. Sua madre, che ha raccontato in un film, ha sfidato enormi pressioni e minacce che accompagnarono lo scandalo Watergate mentre dirigeva il quotidiano durante gli anni tumultuosi degli anni ’70.
La carriera di Lally ebbe inizio come freelance per varie pubblicazioni, sviluppandosi ulteriormente quando iniziò a scrivere per riviste di prestigio come Esquire, Los Angeles Times e Newsweek. Con il tempo, divenne una delle personalità più richieste nei salotti di New York e Washington, organizzando eventi che univano le élite del mondo.
Nel 2011, Weymouth si trovava al fianco di Donald Trump durante la cena dei corrispondenti della Casa Bianca, un momento che molti considerano un punto di svolta nella sua decisione di candidarsi alla presidenza. La sua carriera e il suo impatto si riflettono non solo nelle interviste con i potenti, ma anche nel modo in cui ha fomentato conversazioni cruciali su temi di rilevanza mondiale.
Contrariamente a quanto riportato da alcune fonti, la decisione di escludere Lally dal ruolo di guida della casa editrice di famiglia, riservato al fratello, non sembrerebbe averle causato risentimento. La famiglia rimase unita e presente fino alla fine della sua vita; i suoi fratelli non hanno mai mancato di essere al suo fianco durante i momenti difficili.
Il ricordo di una donna straordinaria ci accompagna. Lally Weymouth ha lasciato un segno indelebile non solo nel giornalismo, ma anche nei cuori di chi l’ha conosciuta e amata, dimostrando che il giornalismo può essere tanto potente quanto umano.