Il delitto di via del Ciclamino: un enigma intricato dietro la violenza
La formula che utilizzano spesso i profiler dell’FBI è spietata: why + how = who. La comprensione del perché e del come porta dritto al chi. Nel delitto di via del Ciclamino, questa formula si insinua in relazioni incandescenti, pronte a deflagrare più di qualsiasi arma. Pierina Paganelli, pensionata devota alla famiglia e alla Sala del Regno, sembrava l’ultima persona da cui ci si potesse aspettare una simile violenza. Nulla, infatti, avrebbe potuto preparare a un attacco di 29 coltellate, una scena del crimine che racconta la lingua dell’overkilling. Quella rappresenta una rabbia profonda e un bisogno di distruzione totale della vittima. Per risolvere questo intricato enigma è necessaria una precisione chirurgica nell’allineare gli indizi. È fondamentale individuare quel grilletto emotivo che ha scatenato una simile furia omicida. Tuttavia, la situazione si complica ulteriormente.
Manuela Bianchi, nuora di Pierina e indagata per favoreggiamento, si trova al centro di una rete di dettagli che sovrastano qualsiasi atto. Rischiava di compromettere la sua reputazione all’interno della congregazione dei Testimoni di Geova, con la possibilità che Giuliano, il marito tradito, potesse privarla della casa. Pierina è stata brutalmente uccisa il giorno prima di un incontro con gli anziani della congregazione, i quali avrebbero dovuto esaminare la sua posizione, e a solo una settimana dal ritorno di Giuliano dall’ospedale. È questa tempistica che sembra sollevare interrogativi. Per la procura, il principale sospettato è Louis Dassilva. Tuttavia, le accuse nei suoi confronti si basano principalmente sulle dichiarazioni di Manuela, la quale, durante un incidente probatorio, lo colloca nel garage la mattina seguente all’omicidio.
Nonostante ciò, Dassilva era tornato dal Senegal, dove aveva avuto un figlio con una compagna africana, con il consenso della moglie Valeria Bartolucci. Il suo profilo potrebbe far pensare a un uomo che si compiace di avere diverse relazioni, ma non è quello di un amante disposto a commettere un omicidio per amor del vero. Inspecionando il corpo di Louis, non si notano segni di rigidità o tensioni particolari, tratti caratteristici di chi cela un segreto oscuro. I veri passi falsi potrebbero risiedere altrove.
Nel momento in cui Manuela si trova di fronte al cadavere di Pierina, afferma di non riconoscerla, una reazione eccessiva persino per chi abbia subito uno shock devastante. Si barrica in casa, evita di mandare la figlia a scuola e teme non solo per un possibile arresto legato all’omicidio, ma anche per un tentato omicidio nei confronti del marito, come rivelato da Giacomo Saponi. Prima ancora dell’arrivo dei soccorsi, cancella chat e fotografie dai telefoni, in un tentativo disperato di eliminare ogni traccia che possa ricondurre a lei, non a Louis. L’uomo, da solo, non avrebbe potuto sapere che quella sera Pierina si fosse allontanata senza la nipote, un dettaglio che solo chi viveva in quella casa poteva conoscere.
La complessità di questo caso dimostra come le relazioni personali possano essere più esplosive di un’arma e come la verità si nasconda spesso dietro un velo di silentiosi segreti familiari e tensioni irrisolte. Le dinamiche familiari, i segreti e la rabbia latente sono elementi cruciali per capire le motivazioni e le azioni che possono portare a un omicidio così brutale. Resta da vedere se la giustizia avrà la capacità di chiarire questa tragica situazione e portare alla luce la verità che potrebbe giacere in profondità nelle riflessioni e nei silenzi delle persone coinvolte. Riporta Attuale.