L’avvocato rinuncia al mandato: i genitori Trevallion-Birmingham rifiutano ogni soluzione alternativa per la loro famiglia

27.11.2025 04:15

Controversia sulla famiglia Trevallion-Birmingham: l’avvocato rinuncia al mandato

Palmoli (Chieti), 27 novembre 2025 – La battaglia tra la famiglia Trevallion-Birmingham, residente nel bosco di Palmoli, in provincia di Chieti, e i giudici per i minorenni de L’Aquila segna un punto di svolta. A tratti clamoroso e imprevedibile. Riguarda la decisione dell’avvocato Giovanni Angelucci che rimette il mandato difensivo. In una nota, il legale spiega l’impossibilità di proseguire nella difesa a causa di “troppe pressanti ingerenze esterne” e dei ripetuti ‘niet’, da parte dei suoi clienti, riporta Attuale.

Il legale sottolinea che, malgrado l’opportunità di un’abitazione gratuita, offerta da un imprenditore di Ortona, e la proposta di un alloggio dal sindaco Giuseppe Masciulli, i coniugi abbiano rifiutato ogni agevole soluzione alternativa. Anche un progetto di ristrutturazione straordinaria, presentato da un tecnico di fiducia e accompagnato dall’offerta di una ditta locale di eseguire i lavori a proprie spese, sarebbe stato respinto dalla famiglia, giudicandolo troppo invasivo. L’avvocato Angelucci aveva, infine, prenotato la perizia di una psicoterapeuta infantile per ottenere un supporto tecnico-scientifico in vista del ricorso al tribunale dei minori, fissato al 29 novembre: un’expertise considerata fondamentale per una difesa completa e solida. La coppia, però, ribatte sdegnata: “Non è questione di soldi né di abitazione o di perizie. È una scelta di vita senza compromessi.”

I Trevallion-Birmingham ritengono che il “rudere fatiscente” (così definito dal tribunale, in realtà è una casa di pietra come tante su quella collinetta) sia la loro vera casa. “L’allontanamento dei nostri figli è un trauma che durerà per tutta la vita”, gridano, contestando l’etichetta di ‘genitori inadatti’ e scegliendo la strada della tenace difesa del loro stile di vita. Dopo l’uscita di scena di Angelucci, il patrocinio passa agli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas del foro di Chieti, che stanno predisponendo il ricorso contro l’ordinanza di collocamento dei tre bambini (una di 8 anni e due gemelli di 6) nella casa famiglia di Vasto e la nomina del tutore. Intanto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, conferma l’avvio di verifiche urgenti tramite l’Ispettorato ministeriale, precisando che gli atti richiesti non sono ancora pervenuti. “Sono pronto a esercitare i miei poteri se ci saranno profili disciplinari. È una situazione che va considerata con grande attenzione, bilanciando gli interessi degli uni e degli altri.” Il Guardasigilli si sofferma su uno degli elementi al centro della disputa: “Personalmente ho manifestato la mia perplessità sulla circostanza che, dopo anni di critiche alla società dei consumi, la reazione è questa quando una famiglia sceglie di vivere in modo alternativo, in armonia con la natura.”

La storia della famiglia “neo-rurale” si arricchisce di un antefatto che risale a un anno fa, esattamente il 13 novembre 2024, quando i carabinieri, dopo due allarmate relazioni delle autorità sanitarie, a seguito di un’intossicazione da funghi, e dei servizi sociali, si presentarono alla “casa nel bosco” in contrada Mondola per verificare le condizioni dei tre minori, la loro vita di relazione e l’agibilità del casolare. Ma trovarono solo stanze vuote: Nathan, nel tentativo di scongiurare i controlli, dichiarò falsamente che moglie e figli erano rientrati in Inghilterra. Catherine, invece, era nascosta presso un’amica a Valsamoggia, in provincia di Bologna, terrorizzata dall’idea di perdere i tre figli.

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