La Commissione Europea valuta il dispiegamento militare in Ucraina
DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
BRUXELLES Il possibile dispiegamento di truppe in Ucraina come parte delle garanzie di sicurezza per il presidente Zelensky sta acquisendo rilievo. In un’intervista al Financial Times, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha affermato che ci sono “piani piuttosto precisi” e discussioni sugli “elementi necessari per un efficace accumulo di truppe”, suscitando critiche dalla Germania, riporta Attuale.
Giovedì, a Parigi, si svolgerà un incontro della Coalizione dei volenterosi, con la partecipazione di circa 30 Paesi, tra cui membri della NATO, Australia e Giappone, co-presieduto dal presidente francese Macron e dal premier britannico Starmer. Il presidente ucraino Zelensky parteciperà all’incontro, mentre la premier italiana Meloni si collegherà da remoto. Macron ha descritto l’incontro come un’opportunità per discutere “robuste garanzie di sicurezza”. Da inizio agosto, sono in corso colloqui tra i consiglieri della sicurezza nazionale e i capi di stato maggiore dei Paesi coinvolti nella Coalizione.
Tema critico sull’invio di soldati, la Germania si mostra cauta e l’Italia ha già dichiarato di non voler inviare truppe. Fonti diplomatiche europee informano che le discussioni sono state concrete e hanno toccato aspetti operativi. La Commissione è stata presente agli incontri solo come osservatrice, il che ha sollevato perplessità tra le capitali europee. Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha ammesso che ci sono riflessioni in corso su cosa possa essere realizzato, dichiarando “totalmente sbagliato” discutere pubblicamente di tali questioni in questo momento. Ha inoltre sottolineato che “l’Unione Europea non ha alcuna competenza riguardo allo schieramento di truppe”.
Von der Leyen ha riconosciuto che il tema dell’invio di truppe è delicato, sottolineando la necessità della decisione politica di ciascun Paese, poiché “schierare truppe è una delle decisioni sovrane più importanti di una nazione”. Tuttavia, ha evidenziato come “il senso di urgenza sia molto forte… la situazione si sta evolvendo rapidamente”. La presidente ha ricordato anche che Trump ha rassicurato sulla presenza americana come parte del backstop, ma ha escluso il dispiegamento di soldati statunitensi, offrendo invece supporto aereo e di intelligence.
Il progetto dei Volenterosi mira a rafforzare l’esercito ucraino come primo passo per la deterrenza, supportato da un contingente multinazionale presente nel Paese, ma non sulla linea del fronte, con le decisioni che ricadono sui singoli Stati. A livello europeo, secondo l’Alto rappresentante Kallas, il contributo passa attraverso la missione militare di addestramento e il sostegno all’industria della difesa ucraina.
Mah, sembra che stiamo andando sempre di più verso una situazione di conflitto. Non capisco perché l’Italia debba farsi coinvolgere in queste decisioni “militari”. Dobbiamo pensare a noi stessi prima di tutto, no? La politica estera è complicata, ma mandare truppe non è mai una soluzione semplice. La sicurezza è importante, ma non a costo di coinvolgere i nostri soldati!!!