L’EBU modifica il regolamento dell’Eurovision dopo le critiche sui voti israelinesi

21.11.2025 18:05
L'EBU modifica il regolamento dell'Eurovision dopo le critiche sui voti israelinesi

L’EBU modifica le regole dell’Eurovision per garantire maggiore trasparenza

L’Unione Europea di Radiodiffusione (EBU) ha annunciato importanti cambiamenti nel regolamento dell’Eurovision Song Contest, in vista dell’edizione che si svolgerà a Vienna a maggio 2026. Le modifiche sono state interpretate come una reazione alle controversie riguardanti la promozione della cantante israeliana Yuval Raphael nella scorsa edizione, dove ha ottenuto il secondo posto, riporta Attuale.

Il supervisore dell’Eurovision, Martin Green, ha presentato le nuove regole senza menzionare esplicitamente Israele. Tuttavia, le modifiche hanno come obiettivo specifico di rispondere alle critiche ricevute da altri paesi partecipanti, in particolare riguardo la campagna di promozione online e la precedente regola che permetteva di votare fino a venti volte per un artista. Quest’ultima ha suscitato preoccupazioni sulla validità del voto finale, dando troppo potere a chi non era realmente interessato al festival.

Con le nuove disposizioni, il numero massimo di voti da casa sarà ridotto a dieci. Inoltre, le giurie di esperti musicali di ogni nazione torneranno a votare anche nelle semifinali, pesando quanto il voto del pubblico, per bilanciare eventuali distorsioni dovute alle preferenze popolari.

In aggiunta, saranno vietate le azioni di artisti e emittenti tv che possano influenzare l’esito del voto, comprese «campagne promozionali sproporzionate» condotte da soggetti terzi, tra cui agenzie governative. Tali regole sono state proposte dopo che indagini hanno rivelato che un’agenzia governativa israeliana aveva utilizzato i social media per incoraggiare un ampio pubblico internazionale a votare per Raphael.

Dopo l’Eurovision, alcune nazioni, tra cui Spagna, Irlanda, Paesi Bassi, Slovenia e Islanda, hanno espresso l’intenzione di boicottare la prossima edizione se Israele parteciperà, a causa dei gravi crimini attribuiti all’esercito israeliano nei confronti della popolazione palestinese durante il conflitto a Gaza. Le crescenti pressioni hanno spinto l’EBU a considerare l’esclusione di Israele, con un voto che sarebbe dovuto avvenire a novembre, ma che è stato annullato a seguito di un accordo di cessate il fuoco raggiunto tra Israele e Hamas a inizio ottobre.

Nonostante l’EBU abbia generalmente evitato di prendere posizioni politiche, in passato ha escluso paesi come Russia e Bielorussia a causa dell’invasione dell’Ucraina. Nel caso di Israele, l’organizzazione ha sottolineato che la sua emittente pubblica Kan non ha violato norme interne, il che renderebbe complessa un’eventuale esclusione sua causa delle decisioni governative.

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