La legge elettorale italiana continua a subire ritardi, con un’attesa per il suo arrivo in Parlamento fissata dopo le festività natalizie. Questo slittamento, comunicato da diversi deputati della maggioranza della prima Commissione Affari Costituzionali, rinvia l’iter di discussione di alcuni mesi. Inizialmente, ad agosto, si pensava che vi sarebbe stato uno spazio per la discussione già a partire da ottobre. Tuttavia, a causa di altre riforme costituzionali in agenda, come quella sul premierato, la lignaggio della legge elettorale è stata ostacolata. Molti ora ritengono più realistico che la riforma venga approvata in tempo utile per le elezioni del 2027, rinviando invece il referendum sul premierato alla prossima legislatura, riporta Attuale.
L’intesa sull’abolizione dei seggi uninominali
Nonostante la situazione attuale di incertezza, la maggioranza avrebbe già in atto un «pre-accordo» informale per l’abolizione dei seggi uninominali. Questa intesa emerge in un momento di tensione interna al centrodestra, mentre l’opposizione ha mostrato segni di compattezza alle regionali, preoccupando la maggioranza. Secondo Lorenzo Pregliasco di You Trend, l’attuale legge elettorale, il Rosatellum, metterebbe a rischio la rappresentanza della maggioranza. Con le attuali alleanze, il centrodestra otterrebbe solo 213 seggi su 400 alla Camera e 102 su 205 al Senato, situazione che potrebbe complicarsi ulteriormente senza una riforma che garantisca una distribuzione più favorevole dei seggi.
Come potrebbe funzionare?
I collegi uninominali, parte integrante del Rosatellum, attualmente consentono l’elezione diretta di un solo parlamentare per collegio, costringendo i partiti a formare alleanze. Con l’abolizione di questi collegi, il sistema tornerebbe a essere proporzionale, simile a quello degli anni precedenti al 1994. La nuova legge elettorale potrebbe prevedere un premio di maggioranza per la coalizione che supera il 40% dei voti e l’indicazione del candidato premier sulla scheda, un modello che riflette quanto già avviene in Toscana con la “preferenza agevolata”.
Schlein e Meloni
Giorgia Meloni, alla ricerca di un ampio consenso per far passare la riforma, potrebbe cercare di coinvolgere la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che ha espresso la necessità di modificare la legge elettorale. Si vocifera anche di possibili comunicazioni tra le due esponenti politiche. Durante un’intervista, Giuseppe Conte è stato interrogato su possibili contatti tra Meloni e Schlein, esprimendo scetticismo sulla possibilità che l’opposizione possa allearsi con il centrodestra per questa riforma, un’opinione condivisa anche in ambienti dem, dove si afferma che non risultano contatti diretti su questo tema.