Lo hanno presentato i deputati di Forza Italia Costa, Calderone e Patriarca. In caso di ingiusta detenzione, gli atti sarebbero inviati al Procuratore Generale della Corte dei Conti che valuterebbe caso per caso
Si accende sempre più lo scontro tra governo e magistratura. Dopo il caso dei 12 migranti riportati indietro dall’Albania su richiesta del Tribunale di Roma, il governo Meloni si prepara a forzare la mano con i giudici italiani e con la Corte di Giustizia Ue, con un decreto che – a quanto si apprende – dovrebbe ribadire i Paesi considerati “sicuri” dall’esecutivo, provando di fatto a imporre che i migranti provenienti da quei Paesi possano finire nell’hotspot di Schengjin e nel centro di Gjader. La premier Giorgia Meloni ha cavalcato la polemica, pubblicando sui suoi social un estratto di una email inviata sulla mailing-list dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) dal sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello, che a suo dire confermerebbe l’ostilità di una parte della magistratura nei confronti del suo governo.
L’emendamento per far pagare il danno erariale ai giudici
Nel frattempo, Forza Italia apre un altro fronte contro i giudici, rispolverando un suo vecchio pallino. Con un emendamento alla proposta di legge “Modifiche alla legge 14 gennaio 1994, n. 20″, che riguarda il codice della giustizia contabile e altre disposizioni in materia di funzioni di controllo e consultive della Corte dei conti e di responsabilità per danno erariale”, il partito di Antonio Tajani chiede di “Valutare il procedimento di responsabilità a carico del magistrato per danno erariale in caso di ingiusta detenzione”. In pratica, in caso di un arresto poi riconosciuto come immotivato, si chiede che oltre a risarcire la persona ingiustamente detenuta si valuti anche di far pagare al giudice il danno erariale per la detenzione”.
Il testo dell’emendamento, firmato dai deputati azzurri Costa, Calderone e Patriarca, interviene sugli articoli 314 e 315 del codice di procedura penale, nei casi di riparazione per ingiusta detenzione. Il testo dispone che gli atti vengano trasmessi al Procuratore Generale della Corte dei Conti perché valuti se sussistono i presupposti per l’avvio del procedimento di responsabilità per danno erariale del magistrato nei confronti dello Stato. Il testo recita: “Il provvedimento irrevocabile che accoglie la domanda di cui agli articoli 314 e 315 del codice di procedura penale è comunicato al competente procuratore generale della Corte dei conti, ai fini dell’eventuale avvio del procedimento di responsabilità”.