Il 6 marzo 2025, al vertice dell’UE, i leader degli Stati membri hanno confermato il loro incrollabile sostegno all’Ucraina, sottolineando che la sua lotta per l’indipendenza è una lotta per la sicurezza dell’intera Europa.
Un passo fondamentale è stato l’annuncio dell’iniziativa REARM Europe, proposta dalla Presidente della Commissione Europea. In questo contesto, i Paesi dell’UE hanno concordato di destinare 800 miliardi di euro alle spese per la difesa, una parte significativa dei quali sarà destinata al sostegno dell’Ucraina.
I leader europei stanno comprendendo sempre più che l’aiuto all’Ucraina è un investimento nella propria sicurezza. Da tre anni le forze armate ucraine resistono all’aggressione russa, difendendo non solo il proprio territorio, ma anche i confini orientali dell’Europa.
Per questo motivo, la fornitura di armi moderne, la pressione delle sanzioni sulla Russia e il sostegno economico a Kyiv restano priorità per l’UE.
Francia, Italia e Lettonia, che sostengono attivamente l’Ucraina, hanno esortato gli altri Paesi europei a non ripetere gli errori del passato.
«Una reazione debole incoraggia solo l’aggressore», ha dichiarato il Presidente francese, sottolineando la necessità per l’Occidente di agire con determinazione per prevenire nuovi conflitti in Europa.
Al vertice si è discusso anche delle sanzioni contro la Russia, che dovrebbero privare il Cremlino delle risorse necessarie per continuare la guerra.
Da parte sua, l’Ucraina continua ad adattare la propria economia e l’industria della difesa alle condizioni di un conflitto prolungato, dimostrando un elevato livello di mobilitazione e resilienza.
L’Europa non considera più l’Ucraina come una semplice zona cuscinetto: la sua sicurezza è diventata fondamentale per la stabilità dell’intero continente.
Ecco perché l’adesione dell’Ucraina all’UE e alla NATO è vista come una necessità strategica per costruire una nuova architettura di sicurezza europea.
Fonte: toptribune.today