Los Angeles avvia la battaglia legale: «Ora la Guardia Nazionale impiegata in modo permanente»

12.06.2025 23:25
Los Angeles avvia la battaglia legale: «Ora la Guardia Nazionale impiegata in modo permanente»

Proteste e Mobilitazione Militare a Los Angeles

DALLA NOSTRA INVIATA
LOS ANGELES – Ieri, un senatore democratico è stato temporaneamente ammanettato durante una conferenza stampa condotta dalla ministra della Sicurezza interna, Kristi Noem. L’evento, svolto in una sede dell’agenzia per l’immigrazione nel sobborgo di Westwood, ha visto Noem promettere di “liberare la città dalla leadership socialista” degli attuali governanti. L’interventista senatore Alex Padilla ha tentato di porre una domanda, ma è stato immediatamente rimosso mentre protestava, generando forti reazioni, tra cui un commento del governatore della California, Gavin Newsom, che ha definito il trattamento “dittatoriale e vergognoso”, riporta Attuale.

Durante la seconda notte di coprifuoco a Los Angeles, la situazione è rimasta relativamente calma, con 81 arresti registrati, per lo più legati al rifiuto di disperdersi. I manifestanti pacifici sono stati documentati mentre ballavano sotto il sole, mentre sui social, lo staff di Newsom ha condiviso immagini di poliziotti che mangiavano hamburger. Trump, con un post, ha affermato che la città ha recuperato tranquillità grazie all’intervento della Guardia Nazionale e dei Marines, ma il governatore e la sindaca hanno risposto che non sono necessarie ulteriori truppe, poiché gli agenti locali hanno già la situazione sotto controllo.

Il piano del governo federale, tuttavia, va oltre la risposta immediata alle manifestazioni. Si prevede l’utilizzo dei soldati per supportare le operazioni delle autorità per l’immigrazione. Il maggiore Scott Sherman, a capo dei 4.700 soldati inviati da Trump, ha affermato che 500 unità della Guardia Nazionale sono già preparate a sostenere le operazioni dell’Ice. Il potenziale schieramento di un numero maggiore di soldati potrebbe rappresentare un significativo cambiamento a livello nazionale, con particolare attenzione da parte delle cosiddette “città santuario”. Governatori democratici di Stati come Illinois e Minnesota sono stati interrogati sulla loro posizione riguardo all’intervento federale. Nel frattempo, Trump ha riconosciuto pubblicamente che l’aspra politica di immigrazione sta avendo ripercussioni negative sul mercato del lavoro agricolo e di ospitalità, suggerendo che ci potrebbero essere “cambiamenti” in arrivo.

In un altro sviluppo, la causa intentata da Gavin Newsom per contestare la presenza delle truppe è stata avviata a San Francisco, con il giudice Charles Breyer che presiederà il caso. Questa causa è considerata cruciale per chiarire i limiti e i poteri dell’esecutivo riguardo l’uso della forza. La mobilitazione di proteste è in crescita, e il prossimo sabato oltre 1.500 città parteciperanno a manifestazioni contro l’uso della forza militare, mentre in Texas il governatore Abbott ha già chiamato a raccolta 5.000 soldati della Guardia Nazionale. In risposta alle tensioni crescenti, Trump ha dichiarato di non sentirsi come un re, ma piuttosto di dover affrontare sfide significative per portare avanti le sue politiche.

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