Luciana Castellina: “La rivoluzione femminile provoca una crisi negli uomini”

22.10.2025 05:55
Luciana Castellina: "La rivoluzione femminile provoca una crisi negli uomini"

Femminicidi in Italia: La crisi maschile che alimenta la violenza contro le donne

Donne uccise in nome della libertà e dell’autonomia continuano a fare notizia in Italia, dove ogni tre giorni una donna perde la vita per mano di un uomo con cui ha avuto o ha una relazione. L’oscura realtà dei femminicidi mette in luce non solo il fallimento delle leggi e della prevenzione, ma una crisi più profonda che attraversa la società. Le storie di allarmi ignorati e paura inascoltata si susseguono, rivelando che mentre si discute di diritti e protezione, la situazione rimane critica. “Cose che si potevano fare e che non si sono fatte” segnano un’epoca di tragica inattività, riporta Attuale.

Luciana Castellina, femminista e storica attivista, offre una lettura incisiva del fenomeno. Incontrata a Firenze, dove sta tenendo un’importante lezione, Castellina sottolinea che il cambiamento in atto non riguarda solo la parità di genere, ma un’autentica “rivoluzione” dell’identità femminile. “Vogliamo il riconoscimento della nostra identità”, afferma, chiarendo che la lotta delle donne è molto più profonda di una semplice richiesta di egualianza. Un messaggio chiaro: il cambiamento non è negoziabile.

Riguardo al crescente numero di femminicidi, Castellina evidenzia come gli autori di queste violenze siano spesso uomini in preda a una crisi identitaria. “Questa crisi psichica degli uomini è una crisi della propria identità”, sottolinea, avvertendo che tali trasformazioni sociali possono dar luogo a gesti estremi e violenti. “Si tratta di donne forti che rivendicano la loro libertà”, aggiungendo che la violenza non colpisce le più vulnerabili, ma quelle che osano affermare se stesse.

La domanda sul perché non si riesca a fermare questa strage è complessa. “Le rivoluzioni producono enormi sommovimenti”, afferma Castellina, richiamando la necessità di tempo e perseveranza. “Occorre combattere”. La lotta per l’autodeterminazione femminile, per lei, non deve essere confusa con una mera corsa verso la parità, che considera un obiettivo limitato. “Non vogliamo diventare come i maschi”, mette in chiaro, sottolineando che l’indipendenza delle donne richiede un impegno radicale e autentico.

Riguardo alla presenza di donne in ruoli di leadership, come la premier italiana, Castellina esprime scetticismo, osservando che non basta il genere per garantire un cambiamento reale. “Ci sono donne stupide e donne intelligenti, non si può generalizzare”, commenta con pragmatismo. E concludendo, richiama l’importanza del movimento attivo delle donne, che continua a crescere e ad affrontare le sfide del presente. “Fare ciò che stanno facendo, lottare”, è la sua risposta alla domanda su come le donne possano affermare la loro identità nel 2025.

Il fermento tra i giovani nei movimenti pacifisti e per i diritti è una nota positiva, per Castellina. “Il fatto che i ragazzi e le ragazze siano in piazza è positivo”, sostiene, evidenziando la responsabilità collettiva nella lotta per un futuro migliore e più equo. Anche se crede che ci sia ancora molta strada da percorrere, la sua voce resta un faro per chi opera per un cambiamento significativo e duraturo.

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