Urgente appello dell’UNICEF: oltre 2 milioni di bambini a rischio in Sud Sudan
Oltre 2,1 milioni di bambini sotto i cinque anni sono a rischio di malnutrizione e 9,3 milioni, cioè tre quarti della popolazione, necessitano di aiuti umanitari salvavita. Aumenta la pressione sui già limitati servizi idrici, alimentari e sanitari, a causa della presenza di quasi 1,3 milioni di rifugiati e rimpatriati in fuga dalla guerra in Sudan nel Sud Sudan. La Direttrice generale dell’UNICEF, Catherine Russell, ha recentemente concluso una missione nel Paese, esortando il Governo e la comunità internazionale a intensificare gli sforzi per proteggere la vita dei bambini in un contesto di conflitti crescenti, shock climatici e sfollamenti di massa, riporta Attuale.
“L’impatto dei conflitti e degli shock climatici sta creando una tempesta perfetta di sofferenza per i bambini del Sud Sudan”, ha commentato Russell durante la sua visita a Bentiu, dove ha incontrato comunità sfollate. “Ho parlato con una madre il cui figlio di cinque anni si sta riprendendo da una grave malnutrizione. È fuggita dalla sua casa quando sono arrivate le inondazioni e ha salvato solo una collana appartenuta al padre defunto”.
Il contesto è drammatico: quasi la metà delle ragazze del Sud Sudan è costretta a sposarsi precocemente e il 65% delle donne ha subito qualche forma di violenza. Russell ha visitato un centro di accoglienza per donne e ragazze, dove molte raccontano le traumatizzanti esperienze subite. “Due di loro mi hanno detto che prima di arrivare al centro avevano pensato al suicidio”, ha dichiarato.
“Avere uno spazio sicuro per ricevere consulenza è stato cruciale”. Tuttavia, oltre un terzo degli spazi sicuri sostenuti dall’UNICEF ha dovuto chiudere quest’anno a causa di tagli ai finanziamenti.
La situazione è ulteriormente complicata: due bambini su cinque sono a rischio di malnutrizione acuta, specialmente nelle aree colpite da conflitti e inondazioni. L’insicurezza ha provocato un aumento del 25% delle restrizioni all’accesso umanitario, lasciando le comunità senza beni essenziali. “Mi trovavo nell’unico ospedale pediatrico del Paese, a Juba, e ho visto neonati e bambini piccoli affetti da malnutrizione e malattie prevenibili. È straziante”, ha affermato Russell.
Ad oggi, 2,8 milioni di bambini in età scolare non frequentano la scuola, un dato che colloca il Sud Sudan tra i paesi con i tassi più alti di abbandono scolastico. Più della metà delle scuole è priva di aule sicure e di risorse necessarie. Le ragazze, in particolare, sono colpite da matrimoni precoci e mancanza di spazi di apprendimento sicuri.
Investire nell’istruzione è fondamentale per rompere il ciclo della povertà e creare stabilità a lungo termine. Russell ha sottolineato l’importanza di dare priorità agli investimenti pubblici in questo settore. “I donatori sono stati generosi e questo ha fatto una grande differenza per i bambini. Ora è il momento di aumentare gli investimenti interni per il bene più grande del Sud Sudan: i suoi bambini”, ha concluso la Direttrice generale.