Il miliardario Bidzina Ivanishvili, fondatore del partito filorusso che ha vinto le contestate elezioni in Georgia, ha un parco dove colleziona rare piante che vengono strappate ai loro luoghi di origine
A festeggiare la contestata vittoria elettorale di Sogno Georgiano sabato scorso c’era anche il miliardario Bidzina Ivanishvili. Dopo che la commissione elettorale del Paese ha annunciato che il partito da lui fondato aveva ottenuto il 54% dei voti, l’oligarca ha tenuto un discorso che è stato seguito da uno spettacolo di fuochi d’artificio. Ivanishvili è un imprenditore e politico georgiano, noto per essere uno degli uomini più ricchi della Georgia e per il suo ruolo dominante nella politica del Paese negli ultimi anni.
Nato il 18 febbraio 1956 nel villaggio di Chorvila, l’imprenditore ha fatto fortuna in Russia negli anni ’90, specialmente nel settore bancario, metallurgico e immobiliare. Negli anni, il suo patrimonio netto è stato stimato in diversi miliardi di dollari. Ivanishvili ha fondato il partito politico Sogno Georgiano nel 2012, come alternativa all’allora presidente Mikheil Saakashvili.
La sua influenza politica è stata significativa, tanto che il partito ha vinto le elezioni parlamentari del 2012, permettendogli di diventare primo ministro della Georgia per un breve periodo, da ottobre 2012 a novembre 2013. Dal suo breve mandato di primo ministro, l’oligarca, la cui ricchezza è stimata in 7,5 miliardi di dollari in un Paese il cui Pil è di 30 miliardi di dollari, ha esercitato la sua influenza da dietro le quinte ed è ampiamente descritto da molti georgiani come il “burattinaio” del Paese.
La passione per gli alberi centenari
E come molti miliardari, Ivanishvili ha anche lui degli hobby piuttosto eccentrici. Uno di questi è collezionare alberi, il che può sembrare una passione relativamente normale. Il fatto però è che lui predilige esemplari enormi, antichi e rari, ed è disposto a tutto per ottenerli e a spendere qualsiasi cifra. C’è addirittura un documentario che racconta la storia di questa sua passione, Taming the garden, che significa domare il giardino. Come mostra il documentario gli alberi prescelti vengono strappati dal terreno, lasciando squarci crudi di terreno spogliato, e trasportati a costi elevatissimi nella loro nuova casa, il Parco dendrologico di Shekvetili.
Ivanishvili non viene nominato direttamente nel film, ma i suoi capricci sono oggetto di grande dibattito tra la popolazione georgiana. Alcuni sono di questi approvano la sua passione, sostenendo che lui costruisca addirittura strade per trasportare gli alberi, migliorando le infrastrutture della zona. Ma tanti altri si lamentano per le conseguenze di quello che ritengono vandalismo ambientale guidato dall’ego.
Burattino di Putin?
Al di là delle sue stravaganti passioni, i partiti di opposizione, che non riconoscono l’esito delle elezioni, hanno a lungo accusato Ivanishvili di essere fedele a Vladimir Putin. Recentemente la Georgia, governata dal suo partito, ha promulgato una legge sugli “agenti stranieri” che prende di mira le Onganziate dall’Occidente, sulla falsariga di quanto fatto da Mosca. Il paese ha anche promulgato una legislazione anti-Lgbt+ che pure ha diverse somiglianze con le leggi approvate dal Cremlino anni prima. Diversi osservatori però sostengono che Ivanishvili sia un personaggio complesso e non un semplice burattino di Putin.
“Sta accontentando la Russia, ma non vedo alcuna ragione per suggerire che sia posseduto o gestito dalla Russia, e questa è una distinzione importante”, ha detto al The Guardian Thomas de Waal, senior fellow di Carnegie Europe ed esperto della regione. Secondo de Waal, le tattiche di Ivanishvili rispecchiano quelle di Viktor Orbán, il controverso leader ungherese, con entrambi che hanno incentrato le loro campagne sui valori “cristiani” conservatori, chiedendo la “pace” in Ucraina ma senza condannare la Russia.