Il Movimento 5 Stelle affronta un momento cruciale con la riconferma di Giuseppe Conte, attesa nelle votazioni online che si terranno da giovedì a domenica, a seguito delle recenti divisioni interne al partito. Nonostante la presenza di altri venti aspiranti, nessuno ha raccolto le necessarie 500 firme, rendendo la rielezione di Conte una mera formalità, riporta Attuale.
Il dibattito si concentra ora sulla nomina dei nuovi vicepresidenti, in seguito alle dimissioni di Chiara Appendino, che ha criticato fortemente la direzione politica del Movimento. Mentre le nuove nomine sembrano già decise, l’editoriale di Marco Travaglio pubblicato oggi potrebbe influenzare ulteriormente le scelte interne al partito.
I tre riconfermati
Secondo le indiscrezioni, Paola Taverna, Michele Gubitosa e Mario Turco dovrebbero essere riconfermati nel nuovo vertice del Movimento. Taverna, ex vicepresidente del Senato, ha espresso critiche a Appendino, sottolineando l’importanza del confronto politico. Gubitosa, vicino a Conte, e Turco, già sottosegretario, compongono la cerchia dei probabili vicepresidente. Le conferme ufficiali attendono ancora, ma le fonti interne al partito confermano questa direzione.
Il nuovo nome e il peso delle Regionali
Tra le nuove nomine spicca il nome di Vittoria Baldino, cui candidatura riecheggia dopo le recenti elezioni regionali in Calabria. Baldino era emersa come una potenziale candidata prima dell’ufficializzazione di Pasquale Tridico e la sua nomina sarebbe vista come un riconoscimento per il suo ruolo nelle trattative preelettorali.
La ricompensa per la clemenza di Silvestri
Il nome di Francesco Silvestri emerge anch’esso tra i papabili vicepresidenti, con la sua nomina interpretata come una “ricompensa” per aver agevolato il passaggio di testimone al nuovo capogruppo Riccardo Ricciardi, dopo la sua uscita di scena.
L’editoriale di Marco Travaglio
Tuttavia, l’editoriale di Marco Travaglio potrebbe modificare le dinamiche interne: criticando i tempi delle dimissioni di Appendino, invita i sostenitori di Conte a riflettere sulla necessità di includere voci critiche nel gruppo dirigente. La domanda ora è se Conte prenderà in considerazione tali suggerimenti o continuerà sulla sua strada.
