Violenza sulle donne: il richiamo di Stefano Massini per un cambiamento culturale
Il 25 novembre si rinnova l’impegno contro la violenza sulle donne. Dopo il suo intenso intervento dello scorso anno in Piazza della Signoria a Firenze, lo scrittore e drammaturgo Stefano Massini tornerà a Un minuto di rumore, organizzato da Qn per le Donne in collaborazione con il Comune di Firenze, per richiamare l’attenzione su parole e stereotipi che alimentano il problema. Massini ribadisce che la lotta alla violenza non si esaurisce in una semplice ricorrenza, ma richiede un cambiamento quotidiano, coinvolgendo tutti e richiamando gli uomini a una responsabilità concreta, riporta Attuale.
Il 25 novembre, giorno simbolico, deve trasformarsi in azione. “Sì, è una data simbolica, ma rischia di rimanere tale se non è accompagnata da una precisa volontà: cambiare atteggiamenti e schemi culturali”, afferma Massini. La violenza sulle donne, secondo lui, è un problema fondamentale di cultura. “Non parlo di libri, ma di formazione e scuola”, sottolinea, evidenziando la scarsità di autrici nelle antologie scolastiche e come la storia della letteratura sia tradizionalmente raccontata al maschile.
Il linguaggio pubblico, spesso aggressivo e svalutante nei confronti delle donne, sottilinea Massini, crea un’immagine distorta. “La donna e il suo corpo sono percepiti come un prodotto, utilizzato per spingere al consumo nelle pubblicità”, aggiunge. Per questo, un cambiamento deve partire dalla politica, con nuove regole atte a influenzare comportamenti decisivi.
L’educazione, afferma Massini, è un seme di cambiamento. “La vera educazione inizia a scuola, con un cambiamento nel modo in cui raccontiamo scienze, letteratura, poesia e arte”, dichiara, indicando che, tranne per poche eccezioni come Artemisia Gentileschi, le grandi artiste non trovano spazio nei programmi scolastici. È essenziale insegnare che le donne hanno sempre giocato un ruolo fondamentale nei grandi eventi storici, anche se non sono state adeguatamente documentate.
Per Massini, la fragilità maschile è un aspetto da considerare: “L’uomo non può creare vita, poiché la vita nasce nel grembo delle donne, conferendo loro una forma altissima di primato”. Egli sottolinea che, per le donne, è vitale riconoscere il loro potere e sottolineare che la vera natura umana conferisce un primato all’universo femminile.
Essere uomini dalla parte delle donne non deve essere un semplice slogan, ma una necessità. “Dobbiamo creare un’alleanza forte, per evitare che le responsabilità ricadano solo sulle donne”, avverte Massini, che sottolinea come sia fondamentale che anche gli uomini facciano la loro parte, mostrando volontà e coscienza per il cambiamento. Al Teatro della Toscana, ad esempio, ha scelto di produrre un’opera di Lucia Calamaro e ospitare Emma Dante, il principale regista italiano, con uno spettacolo che approda per la prima volta alla Pergola.
Questi passi rappresentano fondamentali iniziative per promuovere una nuova forma di consapevolezza e coesione, ed è cruciale che partano da un uomo consapevole.