Il Presidente della Repubblica a Trieste sul tema delle proteste negli atenei: «Se si recide ciò non si aiuta pace ma il potere, quello peggiore». E poi è intervenuto sul tema demografico: «Il tema demografico sfida in particolare i Paesi sviluppati – sottolinea il capo dello Stato – influenzando i diversi aspetti della struttura sociale. L’Italia non fa eccezione»
«Le Università sono luogo di dialogo e di critica al potere» dice il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel corso di una cerimonia in Aula magna dell’Università di Trieste dove ha ricevuto la laurea honoris causa in Giurisprudenza. A consegnargliela l’ex presidente della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor. Ad accogliere il capo dello Stato in piazzale Europa, dove ha sede l’ateneo, il prefetto di Trieste, Pietro Signoriello, il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza. Un concetto – quello delle Università e che riprende il tema delle proteste pro Palestina e le prese di poizione degli studenti rispetto alla guerra in Medio Oriente – che poi il Presidente ha voluto sviluppare: «Le Università –ha sottolineato il Presidente – sono sempre state, oltre che sede di approfondimento e trasmissione del sapere, luogo del libero dibattito, della critica e anche del dissenso nei confronti del potere. Dibattito, critica e dissenso collegati tra gli atenei di tutti i paesi, al di sopra dei confini e al di sopra dei contrasti tra gli stati. Se si recide questo collegamento, questo prezioso scambio di riflessioni, di collaborazioni, di esperienze, non si aiutano i diritti, non si aiuta la libertà né la pace, ma si indebolisce la forza del dibattito, della critica e del dissenso». Lo ha detto Sergio Mattarella alla cerimonia per il conferimento di laurea honoris causa in giurisprudenza, insieme all’ex presidente sloveno Borut Pahor dall’Università di Trieste. «Si aiuta il potere, quello peggiore, che ha sempre cercato di tenere isolate le università del proprio paese, di impedirne il collegamento con quelle oltre confine» ha sottolineato il presidente della Repubblica.
La questione demografica
Mattarella è poi intervenuto tema della natalità. «Bisogna aiutare le giovani coppie a realizzare i loro progetti, lo chiede la Carta» dice il Presidente. E aggiunge: «Il tema demografico sfida in particolare i Paesi sviluppati – sottolinea il capo dello Stato – influenzando i diversi aspetti della struttura sociale. L’Italia non fa eccezione. Gli eccellenti risultati ottenuti in materia di tutela della condizione degli anziani, le nuove dinamiche fortemente unifamiliari, il calo delle nascite, impongono una riflessione al fine di soddisfare le nuove esigenze emergenti, per garantire la necessaria coesione sociale». E ancora: «Si tratta – evidenzia Mattarella – di dare attuazione al dettato costituzionale che, all’art. 31, richiama la Repubblica ad agevolare con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose». Proteggendo «la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo».
Politiche abitative
«Politiche abitative, fiscali e sociali appropriate, conciliazione dell’equilibrio tra vita e lavoro, pari opportunità, sono questioni fondamentali. Le trasformazioni della demografia incidono fortemente sulla struttura territoriale del Paese e sulla sostenibilità dei centri abitati, in particolare delle zone montane, interne, rurali, aggravando la crisi e non permettendo di conseguire l’obiettivo dell’eguaglianza dei cittadini. La crescita abnorme delle aree metropolitane con le conseguenti diseconomie e disagi, basata, un tempo, sull’addensamento occupazionale e la disponibilità di servizi, deve lasciare il posto a un approccio integrato che includa interventi per promuovere lo sviluppo economico locale, investendo sui servizi del territorio per sostenere la vitalità delle nostre comunità. A tutti i partecipanti all’evento formulo i migliori auguri di buon lavoro» conclude.
Fonte: LaStampa