Mediobanca e il Confronto Strategico con Mps
Negli ultimi giorni, Mediobanca si è trovata al centro di un acceso dibattito, presentando in Procura a Milano un esposto riguardante l’Ops lanciata da Mps su Piazzetta Cuccia. Questo documento solleva sospetti su una presunta azione di concerto tra i soci Francesco Caltagirone e la holding Delfin, riporta Attuale.
L’esposto, che ha suscitato notevole interesse, è stato successivamente smentito da Mediobanca, nonostante le agenzie di stampa avessero già diffuso la notizia. La segnalazione coincide con un fascicolo aperto a modello 45, indicando “atti non costituenti notizie di reato”. Al momento, non è prevista alcuna attività investigativa fino all’esito degli accertamenti delle autorità competenti. Se dovessero emergere delle irregolarità, spetterà ai supervisori riferirne alla magistratura. Da questo si deduce che la scelta del modello 45 possa essere interpretata come una sorta di sminuizione della questione.
Un’azione simile avvenne nel febbraio 2022, quando le Generali interrogarono Ivass riguardo alle partecipazioni acquisite dal gruppo Caltagirone e dalla Fondazione Crt, chiudendo poi senza ulteriori sviluppi. Ad aprile dello stesso anno, Ivass comunicò che non erano stati trovati elementi per avviare un’indagine, e la Consob confermò l’assenza di anomalie nei comportamenti degli ex soci.
Il contesto risultante non accenna a chiarire la tempistica dell’offerta da parte di Mediobanca per Banca Generali. Infatti, il giovedì 24 aprile, Piazzetta Cuccia nominò il nuovo consiglio di amministrazione delle Generali e, il successivo lunedì, propose di cedere un’importante parte della compagnia in cambio di azioni proprie. Questo ha sollevato molteplici interrogativi sulla trasparenza del processo.
Al di là di ciò, Mediobanca ha ricevuto recente approvazione da Norges Bank e Mediolanum, che insieme aggiungono un 4,94% al capitale per la scalata a Banca Generali. La vera prova di forza si avrà lunedì 16, durante la conta dei voti, sotto la passivity rule per l’Ops di Mps. Le previsioni indicano una partecipazione oltre l’80% del capitale e si cominciano a delineare proiezioni sul voto: attualmente, le aspettative sembrano favorire Alberto Nagel, ma il risultato potrebbe rivelarsi molto equilibrato, considerando la Legge di Mediobanca che ha abbassato la soglia di successo al 51%.
La scelta di Norges Bank si allinea con decisioni recenti di altri investitori istituzionali come fondi pensione americani e asset manager, inclusi Calvert e Praxis. Resta però incerta la posizione di grandi nomi come BlackRock, Vanguard e Pimco, i quali avevano espresso supporto all’Ops di Mps.