Meloni critica Brunetta, che revoca l’aumento della retribuzione al Cnel dopo le polemiche

08.11.2025 07:05
Meloni critica Brunetta, che revoca l'aumento della retribuzione al Cnel dopo le polemiche

Brunetta revoca il suo aumento di stipendio dopo le polemiche bipartisan

Il presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, Renato Brunetta, ha deciso di revocare l’aumento del proprio compenso a 310mila euro, dopo essere stato sommerso da polemiche e pressioni bipartisan. Questa scelta arriva dopo la dura critica della premier Giorgia Meloni, che aveva definito la decisione “non condivisibile”, in un momento delicato per il governo e a ridosso di un’importante tornata elettorale, riporta Attuale.

Nonostante la sentenza della Consulta avesse reso legittimo l’aumento, molti hanno messo in discussione la scelta di Brunetta di alzare il proprio stipendio, considerando il clima politico attuale. Brunetta ha quindi dichiarato: “Provvederò a revocare con effetto immediato la decisione assunta in Ufficio di Presidenza”, sottolineando di non voler che la legittima applicazione della sentenza danneggi la credibilità dell’istituzione.

Questa vicenda ha fornito terreno fertile per l’opposizione. Matteo Renzi ha sarcasticamente fatto riferimento al passato, affermando: “Meloni dice che non farà mai quello che ho fatto io? È vero: io volevo abolire il Cnel, lei invece lo ha riempito di soldi”. Da parte sua, Giuseppe Conte ha denunciato l’aumento degli stipendi dei vertici del Cnel come “uno schiaffo ai lavoratori”, e il Partito Democratico, attraverso Andrea Casu, ha chiesto alla premier di prendere posizione riguardo alla questione.

Un tema importante emerso dal dibattito è stato quello degli stipendi al Cnel. La Lega, tramite Tiziana Nisini, ha affermato che gli “aumenti in piena autonomia” degli stipendi meritano di essere riconsiderati, col proposito di presentare un’interrogazione parlamentare e una norma nella prossima legge di bilancio. Si prevede che, a seguito di queste polemiche e della recente decisione di Brunetta, i tempi siano propizi per riforme in materia di stipendi pubblici.

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