Le nuove sfide fiscali del governo Meloni
Giorgia Meloni ha recentemente sorpreso la platea degli Stati generali dei commercialisti, quando ha lasciato il suo previsto videocollegamento per presentarsi di persona. Durante il suo intervento, ha annunciato un’importante iniziativa volta a ridurre le tasse a favore del ceto medio, sottolineando l’intenzione del governo di “tagliare le tasse in modo equo e sostenibile”, riporta Attuale. La premier ha evidenziato come il lavoro non si sia concluso con la riforma delle aliquote Irpef e come la sua attenzione si concentri ora sul sistema produttivo italiano.
Tuttavia, l’entusiasmo di Meloni si è scontrato rapidamente con le realtà politiche interne. Infatti, il ministro dell’Economia ha frenato sull’immediato progresso delle promesse fiscali, rimandando l’operazione a fine legislatura per motivi di copertura finanziaria. Allo stesso tempo, Matteo Salvini ha riaffermato l’urgenza di una rottamazione fiscale, creando tensioni all’interno della coalizione di governo, in particolare con Antonio Tajani, vicepremier favorevole ai tagli per il ceto medio.
La mattinata, che era iniziata con un’accoglienza calorosa per la presidente del Consiglio, ha visto Meloni esporre in un discorso di dodici minuti i suoi principi sul fisco e l’equità tributaria. Ha rivendicato i “migliori risultati della storia nella lotta all’evasione” e ha presentato la riforma delle aliquote Irpef, passando da quattro a tre percentuali. Tuttavia, ha avvertito che il lavoro deve proseguire, con un’attenzione particolare ai lavoratori e pensionati che subiscono il peso del fisco.
Il vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha ricordato l’obiettivo di un taglio delle aliquote sui redditi compresi tra 28 e 60mila euro, con una riduzione dal 35 al 33 percento. Ma il suo compagno di partito, Giancarlo Giorgetti, ha lasciato anticipatamente l’evento, sottolineando la necessità di pazientare per ancora due anni e mezzo. La situazione è ulteriormente complicata dalla posizione della Lega, che ha espresso chiaramente che le risorse disponibili dovrebbero prioritariamente servire per la pace fiscale e la rottamazione delle cartelle esattoriali, considerate “un’emergenza” per l’economia del paese.
La Lega sta collaborando con Giorgetti per rivedere una proposta già presentata in Parlamento, valutata circa un miliardo di euro. In questa fase, diventa cruciale definire quale direzione prendere con le risorse disponibili, evitando che siano allocate in modi contrastanti. La tensione crescente tra le diverse fazioni del governo testimonia un momento delicato in cui le aspettative sulle riforme fiscali rischiano di scontrarsi con le reali possibilità di attuazione.
In conclusione, il governo Meloni si trova di fronte a una strada difficile: bilanciare le promesse elettorali con le pressioni politiche interne e le reali necessità economiche del paese. Sarà fondamentale per Meloni e i suoi alleati trovare un consenso su come procedere, soprattutto riguardo alle riforme fiscali che potrebbero plasmare il futuro economico dell’Italia.