Roma, 30 settembre 2025 – Sul volo ITA partito da Ciampino, i leader politici italiani Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Maurizio Lupi, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli, Elly Schlein e Andrea De Poli si ritrovano insieme diretti a Lamezia Terme, dove ciascuno sostiene i propri candidati per le elezioni regionali in Calabria. Tuttavia, i rappresentanti della destra si fermano, mentre quelli della sinistra proseguono nei rispettivi incarichi: la segretaria del Pd a Crotone, Fratoianni a Catanzaro, Bonelli a Paola. Nonostante questa fortunata coincidenza, i partecipanti dichiarano che non ci sono stati sviluppi significativi nelle interazioni tra maggioranza e opposizione, limitandosi a scambi su questioni leggere e una promessa di aggiornamenti futuri, riporta Attuale.
Poco dopo, a Lamezia Terme e durante un comizio per lanciare il bis di Roberto Occhiuto, il vicepremier Antonio Tajani e la premier Meloni esortano a un cambio di passo: “Domani in Aula ci saranno delle mozioni sulla questione palestinese: mi piacerebbe che l’Italia votasse compatta per dimostrare che la pace la si vuole davvero”, afferma Meloni. Tajani incalza il messaggio, suggerendo di non dividersi su un tema così cruciale.
Il voto su Gaza: Pd spaccato in aula?
Se l’invito fosse sincero, sarebbe stato opportuno prepararlo in volo. Tuttavia, se l’obiettivo era mettere in difficoltà Elly Schlein, questa mossa potrebbe rivelarsi strategica. Attualmente, la leader del Pd si prende del tempo e dichiara: “Speriamo che la discussione in corso a Washington porti a un accordo necessario per fermare i crimini di Netanyahu a Gaza e in Cisgiordania. Vogliamo vedere risultati concreti”. Il divario interno al Pd è significativo: una parte desidera supportare la proposta di pace, mentre l’altra è contraria. Alla fine, Schlein potrebbe preservare l’unità scegliendo di non votare nulla che non includa il riconoscimento dello Stato palestinese, un approccio che rischia di dividere il partito in aula.
Il comizio del centrodestra
A prescindere dalla risoluzione in discussione, il comizio del centrodestra appare particolarmente incisivo. Sostenuti dalla recente vittoria nelle Marche, Meloni e Salvini, in particolare, attaccano duramente. Salvini lancia una crociata contro l’Islam, avvertendo che “l’estremismo islamico sarà il problema dei prossimi anni”. Annuncia anche il suo processo in Cassazione per Open Arms programmato per l’11 dicembre, definendolo “un regalo della sinistra”. Meloni, dal canto suo, sottolinea che il trionfo di Acquaroli dimostra come i cittadini non si lasciano stuprare da chi promette risultati irrealizzabili.
Silenzio su Flotilla
Riguardo alla Flotilla, il discorso è stato limitato, ma è seguito da un comunicato in cui Meloni afferma che, se la pace dovesse naufragare, la colpa potrebbe ricadere proprio su di essa, avvertendo che la Flotilla potrebbe mettere a repentaglio un accordo a Gaza.
Schlein da Crotone: “Governo tuteli gli attivisti”
Durante un intervento a Crotone, affiancata dal candidato progressista Pasquale Tridico e dall’ex premier Pier Luigi Bersani, Elly Schlein si appella al governo: “proteggere l’incolumità degli attivisti è fondamentale”. Mentre Schlein insiste su temi concreti come sanità e salario minimo, Meloni esalta l’operato del suo governo e l’anticipazione del voto: “È giusto che siano i cittadini a decidere se possono fidarsi di noi”.
In conclusione, la questione dei candidati per le altre regionali rimane in sospeso, poiché le discussioni continuano a slittare senza risultati definitivi.
Mah, tutta questa storia mi sembra un po’ una farsa! Meloni e Tajani che parlano di unità, ma alla fine non riescono nemmeno a tenere insieme il loro partito! E Schlein? Sembra più che altro in difficoltà! Spero che si arrivi a un accordo, ma ho i miei dubbi… A Crotone ci fosse stato Bersani al governo, magari le cose sarebbero diverse!