Meno dipendenti pubblici e più armi, il piano di Londra: “Siamo sul piede di guerra”

24.04.2024
Meno dipendenti pubblici e più armi, il piano di Londra: "Siamo sul piede di guerra"
Meno dipendenti pubblici e più armi, il piano di Londra: "Siamo sul piede di guerra"

Il bilancio per la difesa salirà di oltre 5 miliardi all’anno. Che saranno finanziati con tagli alla Pa

Il Regno Unito aumenterà progressivamente il suo bilancio per la difesa portandolo al 2,5 per cento del Pil entro il 2030. Lo ha annunciato il primo ministro britannico Rishi Sunak, sottolineando che, sebbene il Paese non sia “sull’orlo di una guerra”, è necessario che l’industria di casa sia “sul piede di guerra” per contrastare le minacce provenienti da “un asse di Stati autoritari”.

Il piano di Londra è chiaramente legato alla questione ucraina e all’impegno Nato di aumentare la spesa militare dei suoi membri. Il Regno Unito è il secondo Paese dell’Alleanza per investimenti in difesa dopo gli Stati Uniti: nel 2023, il budget per esercito e acquisto armi ha raggiunto i 70 miliardi di euro, in crescita del 7,9 per cento rispetto al 2022, secondo l’ultimo rapporto del think tank Sipri.

Nonostante questo, negli ultimi mesi Sunak era stato criticato, anche all’interno del suo partito conservatore, per non aver programmato un piano di aumento della spesa in difesa, limitandosi a confermare una quota del 2 per cento del Pil per questa voce di bilancio. Ma le pressioni interne e internazionali hanno avuto alla fine la meglio. Gli esperti, però, nutrono dubbi sulla reale capacità del Regno Unito di portare avanti questo progetto.

Il motivo principale resta il rigore dei conti pubblici di cui Sunak è tra i principali fautori. Il costo dell’operazione, secondo quanto calcolato dall’agenzia stampa Reuters, ammonterebbe a 4,5 miliardi di sterline aggiuntivi (circa 5,4 miliardi di euro) da immettere nel bilancio della difesa entro il 2029. Fonti vicine al governo hanno assicurato che questi fondi proverranno da risparmi interni e non dall’emissione di titoli di Stato, e dunque da nuovi prestiti. In particolare, 3,4 miliardi di euro dovrebbero arrivare da tagli all’amministrazione pubblica. Tagli che non saranno compensati da nuovi posti nell’esercito in termini assoluti, dato che il piano di Sunak è di mantenere nvariata la quantità di funzionari militari e soldati. I soldi dovrebbero andare tutti in armi: nuove fregate, lo sviluppo di un nuovo aereo da caccia e la modernizzazione dei sistemi di armi nucleari.

Molti economisti ritengono però che questi tagli sono irrealizzabili, in quanto provocherebbero non solo ricadute sociali, ma anche problemi al funzionamento della macchina pubblica britannica. L’anno scorso, il National audit office, la corte dei conti di Londra, ha dichiarato che il ministero della Difesa stava affrontando un buco nero di 16,9 miliardi di sterline nelle sue finanze.

Fonte: Today

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