Milano, 24 luglio 2025 – “È la consistenza dell’intervento edificatorio, con il suo impatto sul territorio, a spiegare la necessità di una pianificazione nei termini scelti insindacabilmente dal legislatore”, che determinano “la innegabile circostanza per cui interventi edificatori consistenti sono come tali dotati di una inevitabile incidenza anche sul piano della rielaborazione e rimodulazione delle opere di urbanizzazione, comunque da affidarsi alla programmazione pubblica”., riporta Attuale.
La recente sentenza della Cassazione ha confermato la necessità di restrizioni rigidamente applicate nel settore delle costruzioni. Nel corso di una decisione emessa lo scorso aprile, la Corte ha dichiarato “inammissibile” un ricorso relativo al sequestro del cantiere delle Residenze Lac nell’area del Parco delle Cave. Questo intervento edilizio, che ha attirato l’attenzione delle autorità, non può essere realizzato senza un piano dettagliato o una lottizzazione convenzionata, e deve tener conto di un interesse pubblico nell’organizzazione territoriale.
Lo stop al cantiere
Il cantiere delle Residenze Lac, situato in via Cancano nella zona Baggio, è stato posto sotto sequestro il 19 luglio 2024 dalle autorità giudiziarie, in seguito alla richiesta dei pubblici ministeri titolari dell’inchiesta. Questa iniziativa è stata sostenuta dalla giudice per le indagini preliminari Lidia Castellucci.
L’ex area dismessa
Il progetto prevede tre torri di altezza diversa, affacciate su ciò che un tempo era la Cava Cabassi, un’area abbandonata ora trasformata in un lago del parco. Tuttavia, a settembre, il tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di dissequestro presentata dalla società francese “Nexity Milano Parco delle Cave”.
La disperazione di chi ha comprato
Il cantiere rimane fermo a un anno dallo stop inflitto dalla Procura, una situazione che coinvolge centinaia di famiglie legate a progetti di acquisto immobiliari. Filippo, uno degli acquirenti, esprime incertezze e preoccupazioni: “Ho investito circa 100mila euro, risparmi duramente guadagnati con l’aiuto dei miei genitori.” Attualmente, il blocco dei cantieri a Milano è una problematica grave, con oltre 150 progetti “su carta” interessati da contestazioni.
Il comitato “Famiglie sospese”
”Quando abbiamo fatto la stima con i costruttori, ci hanno informato che ci sono circa 170 progetti, dei quali 110 hanno problematiche sollevate dalla Procura. Molti progetti sono bloccati e non vi è distinzione tra contestazioni e situazioni in regola”. Filippo Borsellino, rappresentante del comitato spontaneo “Famiglie sospese, vite in attesa”, sottolinea che oltre 4.500 famiglie sono in stand-by, senza certezze su quando potranno prendere possesso delle abitazioni per cui hanno già fatto investimenti significativi.