Milei, dalla grandezza al caos finanziario con l’appoggio di Trump e l’ombra della Cina

27.10.2025 08:55
Milei, dalla grandezza al caos finanziario con l'appoggio di Trump e l'ombra della Cina

Argentina: Javier Milei affronta nuove difficoltà economiche mentre Trump interviene

Javier Milei è determinato a perseguire la sua visione per l’Argentina, nonostante le recenti difficoltà. “Tra 20 anni saremo tra i Paesi più ricchi del mondo, ma ciò non accadrà per magia; ci vuole tempo. Roma non è stata costruita in un giorno. Non è un sogno irrealizzabile”, ha dichiarato il presidente argentino durante la presentazione della legge di Bilancio per il 2026. Solo pochi giorni prima, Milei aveva subito una cocente sconfitta elettorale nella provincia di Buenos Aires, dove il suo partito, La Libertad Avanza, era stato battuto dai peronisti di Fuerza Patria con un distacco di 13 punti. “Una chiara sconfitta, ma andiamo avanti”, ha detto il presidente, mostrando resilienza di fronte alla crisi, riporta Attuale.

Nei suoi ultimi discorsi, l’immagine provocatoria di Milei, nota per la motosega che utilizzava durante la sua campagna presidenziale, è stata sostituita da un profilo più sobrio. La strada verso le prossime elezioni si è rivelata più complicata del previsto, segnando una svolta rispetto a quelle che sembravano vittorie scontate, caratterizzate da incertezze economiche e sociali crescenti.

All’inizio del suo mandato, avvenuto a dicembre 2023, Milei si trovava a dover affrontare un’Argentina in gravissime difficoltà economiche, che definiva “la casta politica parassitaria e ladra”, in riferimento al peronismo kirchnerista. Vi era una speranza che l’economista outsider potesse portare cambiamenti radicali, comprese promesse di abolire la Banca Centrale e “dollarizzare” l’economia, ma nulla di tutto ciò è stato finora realizzato.

Dopo aver intrapreso drastiche misure economiche, tra cui un’immediata svalutazione del peso e sforbiciate al bilancio che hanno portato al licenziamento di circa 50.000 dipendenti pubblici, il deficit fiscale è stato ridotto a zero, mentre l’inflazione è scesa drasticamente dal 25% al mese nel dicembre 2023 al 2,5% attuale. Tuttavia, la povertà resta elevata, e molti argentine faticano a mandare avanti le loro famiglie, mentre il dollaro parallelo continua a salire e l’economia non decolla, nonostante le affermazioni ottimistiche di Milei.

L’instabilità monetaria è palpabile, con la Banca Centrale costretta a utilizzare le riserve per frenare la crisi. In questo contesto, assistiamo all’intervento di Donald Trump, che, dietro l’apparenza di un alleato, mira anche alle riserve di uranio dell’Argentina, cercando di escludere la Cina, che è diventata un importante partner commerciale per Buenos Aires.

Questo aiuto, giunto tramite l’intermediazione del Fondo Monetario Internazionale, ha impedito a Milei di affrontare una crisi economica catastrofica, ma ha suscitato malcontento tra i nazionalisti argentini e acceso critiche nei confronti del suo governo. In particolare, si è sparsa voce di irregolarità attorno alla “corte ristretta” di Milei, con al centro la sorella Karina e il potente consigliere Santiago Caputo, che guidano un “triangolo di ferro” che continua a sollevare dubbi sulla trasparenza del governo.

–}}

Aggiungi un commento

Your email address will not be published.

Da non perdere