Overdose a Rebibbia: lutto e richieste di amnistia
La morte per overdose di una detenuta di 59 anni a Rebibbia, insieme al ricovero di un’altra donna, ha portato al rinvio dei Giochi della Speranza in segno di lutto. Monsignor Rino Fisichella ha fatto appello affinché “almeno in quest’anno giubilare si possano spalancare prospettive come quelle che chiedeva Papa Francesco: forme di amnistia e di liberazione”, riporta Attuale.
Dettagli sull’incidente La morte della detenuta per overdose segue di pochi giorni la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Rebibbia, accompagnata dalla denuncia del Quirinale riguardo alle “condizioni inaccettabili” di alcuni istituti penitenziari. Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria, ha riportato il drammatico aumento di overdose nelle carceri, con due morti a San Vittore-Milano e tre ricoverati in gravi condizioni, oltre a vari decessi avvenuti in altre strutture come Reggio Emilia e Firenze. Solo quest’anno sono stati sequestrati 65 kg di droga nelle carceri italiane.
Giubileo e condizioni carcerarie “Il Giubileo dei detenuti inizia nel peggiore dei modi”, ha dichiarato il garante dei detenuti Stefano Anastasia, sottolineando che la detenuta deceduta la scorsa notte “aveva importanti problemi di salute, ed era seguita dai sanitari”. Al momento, nella sezione femminile di Rebibbia, si trovano 370 detenute su 249 posti disponibili, condizione critica che evidenzia la sofferenza e la mancanza di dignità vissuta dai detenuti. Il cardinale Rino Fisichella, delegato dell’Anno Santo, ha chiesto una riflessione sulle difficoltà incontrate da chi vive in carcere.
Morti in carcere Il sindacato Osapp ha segnalato, nel frattempo, la morte di Francesco Valeriano, 45 anni, originario di Fondi, “che da mesi lottava tra la vita e la morte dopo un pestaggio subito da altri detenuti” nel carcere di Rebibbia. Valeriano, arrestato per atti persecutori nei confronti della sua ex moglie, è stato trovato agonizzante con gravissime lesioni cerebrali. La senatrice di Avs Ilaria Cucchi ha dichiarato: “Nelle carceri italiane si continua a morire di carcere. A Rebibbia come altrove. Suicidi, cure negate, violenze: l’idea di far marcire le persone in galera non ha garantito né sicurezza né giustizia, calpestando i diritti fondamentali”.
Incredibile come la situazione nelle carceri stia diventando sempre più drammatica… Non si può continuare a ignorare la sofferenza delle persone detenute, soprattutto con episodi così tragici. È ora di fare qualcosa di concreto e di ascoltare le richieste di cambiamento.