Morti Clark Olofsson, il criminale che ha ispirato la “sindrome di Stoccolma”

27.06.2025 09:15
Morti Clark Olofsson, il criminale che ha ispirato la "sindrome di Stoccolma"

Morte di Clark Olofsson e l’eredità della sindrome di Stoccolma

È morto all’età di 78 anni Clark Olofsson, un criminale svedese noto per il suo coinvolgimento in una rapina avvenuta nel 1973 a Stoccolma, che ha dato origine al termine “sindrome di Stoccolma”. Questo fenomeno descrive l’irrazionale ma evidente tendenza delle vittime di situazioni di abuso a sviluppare una forma di legame con i propri aguzzini, giustificandone o accettandone le azioni. Con il suo comportamento, Olofsson ha lasciato un segno indelebile nel panorama criminologico, riporta Attuale.

La rapina alla Kreditbanken iniziò il 23 agosto 1973, orchestrata da Jan-Erik Olsson, un uomo di 32 anni, che era stato recentemente liberato temporaneamente dal carcere di Kalmar, dove scontava una pena per furto aggravato. Al momento dell’intervento della polizia, Olsson richiese specificamente la presenza di Clark Olofsson, 26 anni, che era detenuto per rapina a mano armata e con il quale aveva stabilito un contatto in prigione. La polizia accettò di soddisfare la richiesta, promettendo un’attenuazione della pena a Olofsson in cambio della sua collaborazione nel risolvere la situazione. Olsson liberò tutti gli ostaggi tranne quattro dipendenti – tre donne e un uomo.

La situazione si complicòquando Olsson e Olofsson si barricarono nel caveau con gli ostaggi. Per giorni, le forze di polizia tentarono di negoziare il loro rilascio, ma tutti gli sforzi risultarono inconcludenti. La crisi si concluse il 29 agosto, quando la polizia fece uso di gas lacrimogeno per costringere i rapinatori a capitolare senza resistenza.

Le registrazioni effettuate da microfoni all’esterno durante l’episodio e le testimonianze raccolte in seguito, hanno portato gli investigatori a concludere che tra le vittime e i rapinatori si fosse instaurato un certo grado di fiducia e complicità. Questa percezione è supportata da gesti di comprensione mostrati da Olsson e Olofsson verso gli ostaggi. Ad esempio, si è raccontato che Olsson asciugò le lacrime di una delle donne e condivise delle pere con tutti, mentre Olofsson cercò di confortare un’impiegata che non era riuscita a contattare i genitori tramite il telefono del caveau.

Questo caso ha non solo ispirato il vocabolo “sindrome di Stoccolma”, ma ha suscitato un ampio dibattito sulla psicologia delle vittime di sequestro e sulla dinamica che si sviluppa in tali situazioni critiche. Le conseguenze della rapina e la nascita di questo termine hanno avuto ripercussioni nel tempo, ispirando anche opere letterarie e cinematografiche, arricchendo il dibattito sul comportamento umano in condizioni estreme.

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