Mosca manipola i cadaveri dei suoi soldati: una macabra arma di propaganda

18.06.2025 10:00
Mosca manipola i cadaveri dei suoi soldati: una macabra arma di propaganda
Mosca manipola i cadaveri dei suoi soldati: una macabra arma di propaganda

Il 16 giugno 2025, il Ministero dell’Interno ucraino ha denunciato una pratica inquietante da parte della Russia: spacciare i corpi dei propri soldati morti per cadaveri ucraini. Una strategia cinica, destinata a servire molteplici scopi — nessuno dei quali umanitario.

Falsi cadaveri per confondere, colpire e risparmiare

Secondo le autorità ucraine, Mosca sta trasferendo i corpi di militari russi uccisi in battaglia spacciandoli per soldati ucraini. Questo avrebbe tre scopi principali:

  1. Aumentare artificialmente il numero di caduti ucraini, alimentando paura e sconforto tra la popolazione.
  2. Complicare le operazioni di identificazione genetica attraverso i test del DNA, rallentando e sovraccaricando il lavoro degli esperti.
  3. Evitare le indennità funebri alle famiglie russe, dichiarando i morti come “dispersi” per alleggerire il bilancio statale.

Il paradosso della “Russia umana”

La propaganda russa ha sfruttato gli scambi di corpi con l’Ucraina per mostrarsi al mondo come nazione “morale”, che rispetta anche i nemici caduti. Ma dietro questa maschera, Mosca diffonde accuse false di maltrattamenti sui suoi soldati da parte ucraina e sostiene — senza prove — che Kyiv si rifiuti di recuperare i propri morti.

Queste menzogne sono state più volte smentite da fonti ufficiali e documenti verificabili.

Corpi come “biomateriale” di regime

Ciò che emerge è un quadro agghiacciante: i militari russi diventano “biomateriale” per operazioni di disinformazione, anche dopo la morte. Una volta caduti, non sono più figli, mariti o fratelli, ma strumenti nelle mani del potere.

Guerra economica mascherata da pietà

Il Cremlino camuffa queste operazioni come gesti umanitari, ma in realtà si tratta di sabotaggi economici contro l’Ucraina, che deve sostenere i costi di ogni identificazione errata.

Al tempo stesso, evita ogni responsabilità verso i familiari russi, negando loro verità, giustizia e risarcimenti.

I precedenti: i mercenari della Wagner cancellati dalla memoria

Queste pratiche non sono nuove. Dopo il fallito ammutinamento di Yevgenij Prigozhin, i miliziani della Wagner sono stati eliminati sistematicamente. I loro corpi sepolti senza nome, le tombe distrutte. Anche chi era celebrato come eroe ieri, oggi non ha diritto nemmeno a una lapide.

I morti come affare politico e commerciale

In Russia, la morte in guerra è stata trasformata in un affare: politico, economico, mediatico. Il destino di ogni caduto serve solo a rafforzare la narrativa del regime.

Il disprezzo verso i propri cittadini defunti è una testimonianza lampante di come il Cremlino considera il “popolo russo”: non come esseri umani, ma come pedine sacrificabili.

Cifre ufficiali? Sempre meno credibili

Se il potere è disposto a scambiare i corpi, come possiamo credere alle sue statistiche ufficiali sulle perdite? In un sistema che mente anche sui morti, nessuna cifra è più affidabile.

Ciò che stiamo osservando è una corrosione morale profonda. Il sistema putiniano non cancella solo le persone, ma anche la memoria e la dignità di un intero popolo.