Mosca rafforza l’asse strategico con Pyongyang: Lavrov in visita ufficiale in Corea del Nord

14.07.2025 13:30
Mosca rafforza l’asse strategico con Pyongyang: Lavrov in visita ufficiale in Corea del Nord
Mosca rafforza l’asse strategico con Pyongyang: Lavrov in visita ufficiale in Corea del Nord

Lavrov incontra Kim Jong-un e conferma la piena sintonia politico-militare

L’11 e il 12 luglio il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov si è recato in visita ufficiale nella Corea del Nord, dove ha incontrato la sua omologa Choe Son-hui per discutere della guerra contro l’Ucraina e della crescente tensione nella penisola coreana. In seguito, nella città costiera di Wonsan, Lavrov è stato ricevuto dal leader nordcoreano Kim Jong-un, con il quale ha celebrato l’alleanza tra i due Paesi come un’«unità fraterna invincibile».

La Corea del Nord si schiera apertamente a fianco della Russia

Durante gli incontri a Pyongyang, Lavrov ha dichiarato che la Corea del Nord sostiene completamente gli obiettivi militari della Russia in Ucraina. La visita ha seguito una serie di consultazioni precedenti condotte dall’ex ministro della Difesa e attuale segretario del Consiglio di sicurezza russo Sergei Shoigu. Entrambe le delegazioni hanno consolidato un’intesa sull’ampliamento delle forniture militari nordcoreane a Mosca, che includono armi, munizioni e attrezzature.

Secondo i dati dell’intelligence ucraina, fino al 40% dei proiettili utilizzati dall’esercito russo in Ucraina proviene dalla Corea del Nord. Inoltre, nella regione russa di Kursk sarebbero stati impiegati circa 14.000 soldati nordcoreani. Esperti ritengono plausibile che nuovi contingenti di militari di Pyongyang possano essere impiegati nei combattimenti, anche per affinare la loro preparazione attraverso l’esperienza diretta sul campo. Attualmente, la Corea del Nord invia in Russia ingegneri militari e squadre di sminatori.

Asse Mosca-Pechino-Pyongyang: cooperazione rafforzata e sfida all’Occidente

L’intensificazione dei contatti tra Russia, Cina e Corea del Nord solleva preoccupazioni crescenti tra gli Stati Uniti e i loro alleati nel Pacifico. Lavrov ha accusato pubblicamente Washington, Seul e Tokyo di creare un’alleanza militare ostile attorno alla Corea del Nord, denunciando l’aumento della pressione strategica nella regione. Allo stesso tempo, ha espresso comprensione per la volontà di Pyongyang di sviluppare un proprio arsenale nucleare, affermando che le tecnologie impiegate «sono frutto esclusivo del lavoro degli scienziati nordcoreani».

Nonostante le ambizioni globali della Russia, Pechino mantiene un ruolo dominante nell’alleanza, trattando sia Mosca che Pyongyang come proxy regionali nel confronto strategico con l’Occidente. L’asse tripartito è unito dalla volontà di contrastare l’influenza delle democrazie liberali, dalla comune opposizione ai diritti civili universali e da un’ideologia condivisa di resistenza all’ordine globale guidato dagli Stati Uniti.

Rischio escalation nel Pacifico e aggiramento delle sanzioni

Pur non formalizzando un’alleanza militare strutturata, il coordinamento crescente tra Russia, Corea del Nord e Cina rischia di alterare gli equilibri di sicurezza nell’Indo-Pacifico. Il loro partenariato rappresenta una minaccia per la stabilità dell’area, soprattutto alla luce della loro capacità di eludere efficacemente le sanzioni internazionali. Pyongyang e Mosca cooperano attivamente nella rete di commercio ombra e supporto finanziario, facilitata in gran parte da Pechino, che fornisce linfa economica e logistica ai regimi sanzionati.

Il triangolo autoritario Mosca–Pechino–Pyongyang, pur privo di una struttura formale, si profila come una forza destabilizzante nel sistema internazionale. Il suo obiettivo: ridefinire l’ordine globale e sfidare apertamente le istituzioni multilaterali occidentali.

Da non perdere