Netanyahu chiede grazia al presidente Herzog con una lettera di 111 pagine, critiche dall’opposizione

30.11.2025 20:35
Netanyahu chiede grazia al presidente Herzog con una lettera di 111 pagine, critiche dall'opposizione

Netanyahu chiede grazia mentre affronta accuse di corruzione

Dalla sua posizione fra le polemiche, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha richiesto una grazia al presidente Isaac Herzog, cercando di ottenere una via d’uscita da un processo che si protrae da oltre cinque anni. Questa richiesta, contenuta in una lunga lettera di 111 pagine redatta dai suoi legali, è stata stigmatizzata come tentativo di cercare immunità, secondo i leader dell’opposizione e le famiglie degli ostaggi, che hanno accusato il premier di vigliaccheria, riporta Attuale.

Secondo Netanyahu, le motivazioni che lo spingono a richiedere la grazia sono legate alla sicurezza del Paese e alla necessità di ripristinare la fiducia nel sistema istituzionale. Nella lettera, afferma che vuole arrivare alla fine del processo e alla sua completa assoluzione, citando il peso delle sue responsabilità istituzionali: “Devo testimoniare tre volte alla settimana, è impossibile” ha dichiarato.

Tuttavia, gli inquirenti sono convinti di disporre di “un’incriminazione solida” nei suoi confronti riguardo a tre importanti casi di corruzione. Netanyahu è il primo primo ministro israeliano a trovarsi sotto processo mentre è in carica e la sua posizione ha destato forti critiche. Le accuse includevano l’accettazione di vantaggi illeciti, come sigari cubani e gioielli, in cambio di favoritismi.

In reazione alla richiesta di grazia, Yair Lapid, leader dell’opposizione, ha chiesto che Netanyahu esprima pubblicamente il suo rammarico e si ritiri dalla scena politica. Gli analisti hanno sottolineato che questa richiesta di grazia si allontana dalle normali procedure legali, giacché, storicamente, solo in un’occasione è stata concessa prima di una condanna, nel caso del presidente Chaim Herzog negli anni ’80.

Le famiglie delle vittime degli attacchi del 7 ottobre 2023, che hanno subito perdite ingenti a causa della guerra contro Hamas, continuano a protestare contro le azioni e le decisioni di Netanyahu, accusandolo di non assumersi le responsabilità adeguate. “È un vigliacco che vuole restare al potere”, ha affermato Einav Zangauker, diventata simbolo delle manifestazioni contro il premier, in un contesto dove oltre 70.000 palestinesi hanno perso la vita nel conflitto.

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