Nordio respinge le accuse dell’opposizione: “Falsità sul caso Almasri per ostacolare la riforma”

11.07.2025 06:45
Nordio respinge le accuse dell’opposizione: "Falsità sul caso Almasri per ostacolare la riforma"

Il Caso Almasri e le Controversie sul Ministro Nordio

Il mondo politico è in attesa del verdetto del Tribunale dei ministri. Mentre i partiti di opposizione richiedono le dimissioni del ministro Carlo Nordio, quest’ultimo non sembra avere intenzione di fare un passo indietro: “Siamo vicini al traguardo di una riforma storica della giustizia. Tentano di ostacolarci e di intimidire utilizzando persino delle false informazioni”, ha dichiarato durante un question time al Senato, riporta Attuale. In merito alla complessa situazione che coinvolge il generale libico Almasri, accusato di crimini di guerra e successivamente rilasciato, Nordio ha definiito le notizie recenti come “chiacchiericcio della stampa”, affermando che siano “totalmente infondate”. Tuttavia, queste dichiarazioni sembrano contraddire le informazioni emerse, suscitando ulteriori richieste di dimissioni, accusando il ministro di aver mentito in Parlamento.

Le opposizioni intensificano la loro pressione, reclamando le dimissioni di Nordio e accusando il governo di Meloni di aver fornito informazioni false in un contesto di gravità democratica. Raffaella Paita, capogruppo al Senato di Italia viva, ha commentato: “È evidente che il ministro Nordio e la premier Meloni hanno mentito al Parlamento e al Paese, un fatto inaccettabile che danneggia le nostre istituzioni”. Ha aggiunto insistendo sulla necessità di dimissioni: “O si dimette Nordio, oppure Bartolozzi (capo di gabinetto di via Arenula) deve farlo; è una questione di civiltà”. In una nota congiunta, le capogruppo M5s nelle commissioni Giustizia hanno puntato il dito contro Meloni, affermando che l’operazione Almasri deve necessariamente essere gestita da Palazzo Chigi e richiedendo spiegazioni dirette alle Camere e ai cittadini.

Le critiche si estendono anche a Bartolozzi, il quale, durante le indagini in corso, avrebbe contattato l’allora capo del Dipartimento Affari esteri, Luca Luigi Birritteri, per sapere quali documenti fossero stati presentati agli inquirenti, definendo tale azione come una richiesta del ministro Nordio. Le domande si pongono: “Stavano agendo come ministri o come indagati?”, hanno interrogato i rappresentanti del M5s. “Ci sono prove schiaccianti che suggeriscono tentativi di depistaggi e inquinamenti”, hanno aggiunto.

Il leader di Avs, Nicola Fratoianni, non ha risparmiato dure critiche, affermando: “Prima che si pronunci il Tribunale dei ministri, servirebbe un tribunale della verità e della decenza: questo è un colossale scandalo”.

In difesa di Nordio è intervenuto il deputato Enrico Costa di Forza Italia, definendo gli attacchi sul caso Almasri come “un pretesto” per paralizzare la separazione delle carriere, colpendo il ministro della Giustizia. Secondo Costa, le connessioni tra mezzi di comunicazione, opposizioni e magistrati diventano ogni giorno più evidenti.

Tra i quattro indagati nel procedimento davanti al Tribunale dei ministri, la posizione di Nordio risulta essere la più critica, poiché deve rispondere anche di omissione di atti d’ufficio, diversamente dai suoi colleghi. È prevedibile che, in base ai numeri della maggioranza, qualsiasi richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dei membri del governo verrà respinta dal Parlamento.

1 Comments

  1. La situazione attuale riguardante il ministro Carlo Nordio e il caso Almasri evidenzia una crescente tensione politica, con opposizioni che chiedono le dimissioni del ministro e accuse di disinformazione che mettono in discussione la trasparenza del governo Meloni. Nonostante le difese del ministro e delle sue azioni, l’incertezza e le controversie continuano a suscitare preoccupazioni. La posizione di Nordio si fa sempre più delicata, con il Tribunale dei ministri che rappresenta un’ulteriore cruciale prova per il governo e le istituzioni democratiche italiane. La necessità di un chiarimento e di risposte concrete alle preoccupazioni espresse dai partiti di opposizione è diventata fondamentale per preservare la fiducia nella governance e nella giustizia.

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