
I senatori Pierantonio Zanettin (Fi) e Ignazio Zullo (FdI) hanno presentato oggi sette nuovi emendamenti al disegno di legge sul fine vita, attualmente esaminato dal Senato. Tra le novità, emerge l’esclusione del Comitato nazionale di valutazione, mentre la possibilità di accesso al suicidio assistito tramite il Servizio sanitario nazionale si allontana ulteriormente, riporta Attuale.
Escluso il Servizio sanitario nazionale
Il cuore della nuova formulazione dell’articolo 4-bis stabilisce che «il personale in servizio, le strumentazioni e i farmaci di cui dispone, a qualsiasi titolo, il Servizio sanitario nazionale non possono essere impiegati per agevolare l’esecuzione del proposito suicidario». Di fatto, ciò implica che gli individui che optano per il suicidio assistito dovranno sostenere tutti i costi, inclusi farmaci, attrezzature e assistenza medica, senza alcun supporto dal Servizio sanitario nazionale. Le stime indicano che il costo associato all’attrezzatura necessaria potrebbe superare i 5.000 euro.
Eliminato il Comitato nazionale di valutazione
In un cambiamento significativo, l’articolo 2 prevede l’abolizione del Comitato nazionale di valutazione, sostituito da un Centro di coordinamento nazionale che avrà il compito di decidere sulle richieste di accesso al suicidio assistito, in collaborazione con i comitati etici territoriali. Questo nuovo approccio mira a rendere il processo più decentralizzato e vicino ai territori, recependo anche pressione da parte della stessa maggioranza.
Il gruppo di esperti che approverà la richiesta
Il Centro di coordinamento nazionale sarà accompagnato da un gruppo di esperti, composto da un giurista, un bioeticista, medici specialisti in anestesia e cure palliative, uno psichiatra, uno psicologo, un infermiere e un farmacologo, che avranno il compito di valutare tutte le richieste.
Si allungano i tempi di attesa
I tempi di attesa per ricevere una risposta per le richieste di suicidio assistito si allungano a 150 giorni, rispetto ai 120 giorni previsti nella versione precedente della legge. Questo aumento è dovuto all’introduzione di un doppio esame, sia da parte del comitato etico territoriale che del Centro di coordinamento nazionale, con un ottenere un parere non vincolante entro 60 giorni da parte del primo organo.
Rimarcato il diritto alla vita
Una rilettura dell’articolo 1 afferma chiaramente che «in nessun caso la legge riconosce alla persona il diritto a ottenere aiuto a morire». Questa formulazione presenta una netta posizione a favore della vita, differente dalla precedente versione, e dovrebbe ottenere il sostegno dei movimenti pro vita.
Gli appelli di Laura Santi e Martina Oppelli
Le richieste di Laura Santi e Martina Oppelli, donne con malattie terminali che hanno cercato di ottenere accesso al suicidio assistito, non sono state accettate. Laura Santi, prima di morire, esprimeva la sua forte contrarietà al disegno di legge, descrivendolo come infausto e chiedendo ai legislatori di considerare la sofferenza umana.
L’iter in Parlamento
Le Commissioni hanno stabilito che il termine per presentare subemendamenti scadrà il 23 settembre alle ore 12. Questo offre ulteriori opportunità per eventuali cambiamenti al disegno di legge in fase di discussione.