Accordo Storico sulla Gestione delle Frontiere a Gibilterra
Mercoledì, Regno Unito, Spagna e Commissione Europea hanno comunicato di aver raggiunto un’intesa riguardo la gestione delle frontiere a Gibilterra, un territorio britannico situato sulla costa del sud della Spagna. Dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea nel 2020, c’era il timore che si instaurasse un “confine rigido” tra Gibilterra e Spagna, con controlli severi per le merci e le persone in transito. A seguito di anni di negoziati, le parti hanno confermato di aver trovato una soluzione: la libera circolazione tra Gibilterra e la Spagna sarà mantenuta. Questo accordo è atteso per essere formalizzato nei prossimi giorni e il governo britannico lo ha definito come «l’ultimo grosso tema» rimasto da risolvere nei negoziati legati alla Brexit, riporta Attuale.
Dal 2021, Gibilterra si trova in una situazione incerta: sebbene sia formalmente esclusa dall’Unione Europea, appartiene allo spazio Schengen, che permette la libera circolazione delle persone e comprende 25 nazioni dell’Unione, oltre a Norvegia, Svizzera, Islanda e Liechtenstein. Questo scenario consente alle persone provenienti dai paesi Schengen di entrare liberamente nel territorio di Gibilterra, mentre i cittadini britannici devono continuare a utilizzare il passaporto per accedervi, essendo il Regno Unito non parte integrante di Schengen.
Il nuovo accordo prevede l’eliminazione di «tutte le barriere fisiche» tra Spagna e Gibilterra, abolendo i controlli su uomini e merci che transitano nella zona. In particolare, i controlli in porti e aeroporti saranno effettuati da personale sia spagnolo che britannico, implementando un sistema simile a quello attualmente in vigore per i treni Eurostar che collegano Parigi a Londra. Ciò implica che i passeggeri in arrivo dovranno sottoporsi a due controlli separati. Sono state anche stabilite intese sui visti e misure particolari riguardo la tassazione di alcuni beni, inclusi prodotti come il tabacco, soggette a una tassazione piuttosto bassa.
La questione della gestione di Gibilterra post-Brexit ha destato ampie discussioni. Al referendum del 2016, quasi il 96% della popolazione locale aveva votato per rimanere nell’Unione, timorosa delle ripercussioni economiche dell’uscita. La Spagna ha mostrato un interesse allontanandosi da un confine rigido, poiché la regione circostante a Gibilterra è particolarmente impoverita e subirebbe gravi conseguenze se i suoi abitanti non potessero più attraversare liberamente il confine per lavorare. Secondo i dati più recenti, nel maggio 2025, erano più di 15 mila i lavoratori transfrontalieri, tra cui oltre 10 mila spagnoli.
Gibilterra si estende su una superficie di circa 7 chilometri quadrati e ospita circa 34 mila persone. Il territorio è sotto il controllo britannico sin dal XVIII secolo, quando fu occupato e trasformato in una fortezza e base navale, consentendo ai britannici di controllare l’accesso all’intero Mar Mediterraneo. La sovranità su questa enclave è stata sempre oggetto di contesa tra Spagna e Regno Unito.