Tanta strada da fare ancora per capire che i generici sono esattamente uguali perché realizzati su brevetti scaduti, cambia solo la confezione per cui si è disposti a spendere molti soldi
Generici sì, generici nò, gli umbri non si comportano proprio come nel meridione d’Italia dove la resistenza è altissima, ma neppure come nel nord d’Italia dove si è riusciti ad abbattere l’abitudine ai farmaci di marca. Insomma gli umbri sono a metà strada e questo tuttavia rende chiaro quanto ci sia ancora da fare per comprendere che i farmaci generici sono perfettamente uguali a quelli griffati. Sostanzialmente la differenza che si è disposti a pagare è solo per la confezione. Ma viene difficile credere, ragionevolmente, che ci siano così tanti affezionati alle confezioni. La ragione quindi risiede altrove, principalmente nella paura, diffidenza e abitudini.
Ogni umbro spende 18 euro l’anno per preferire i farmaci di marca. Moltiplicando i 18 euro per gli 854.378 abitanti dell’Umbria, otteniamo una spesa che si avremmo potuti evitare di circa 15 milioni e mezzo di euro. Per comprendere meglio il nostro rapporto con il resto del Paese, si pensi che tutto il sud, spende sopra i 20 euro procapite l’anno, con punte in Basilicata di 23,9 e in Calabria di 23,4 euro a persona, Lazio 22,7, Campania 22,3, Puglia 21,0, Molise 22,6, Abruzzo 21,3. Come l’Umbria fa la Sardegna 18,1 euro, mentre le Marche ci superano con 19,5 euro. Appena sopra sembra superare una frontiera: Toscana 13,8, Emilia 14,4, Veneto 13,9 e Piemonte 13,6, con il punto minimo di Bolzano 11,3. L’Umbria è comunque sopra la media italiana che è di 17,6 euro per preferire i farmaci di marca. I dati sono forniti dal rapporto annuale del centro studi Egualia su dati Iqvia.
E questo nonostante le numerose campagne e l’aspetto disincentivante di dover pagare al banco della farmacia la differenza tra il costo del farmaco di marca e il rimborso. Gli italiani in generale spendono un miliardo all’anno, da dieci anni per non rinunciare al marchio a cui sono abituati per il proprio farmaco. E’ un aspetto sicuramente non legato all’efficacia del farmaco dal punto di vista scientifico, piuttosto alle resistenze mentali, alle paure e ad altri aspetti, non di efficacia, che però incidono significativamente sulla scelta. Una barrirera difficile da abbattere se si tiene conto del fatto che il dato di un miliardo all’anno si ripete.
Questi medicinali prodotti sulla base di brevetti scaduti, per cui è possibile copiare la stessa molecola, hanno lo stesso principio attivo, la stessa forma farmaceutica, lo stesso dosaggio, la stessa via di somministrazione, le stesse indicazioni terapeutiche dell’originale, cambia soltanto il nome – che in questo caso è quello del principio attivo – e la scatola che li contiene che è diversa magari per forma e colore.
Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici
Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.