La World Trade Organization (Wto) si è espressa sui dazi imposti da Donald Trump, e ha previsto per quest’anno un calo del commercio globale, che «sarà particolarmente marcato in Nord America». Ngozi Okonjo-Iweala, direttore generale del Wto, ha sottolineato che «gravi rischi al ribasso», tra cui dazi reciproci e incertezza politica, potrebbero portare a un calo ancora più netto.
NON SONO ARRIVATE previsioni migliori nemmeno da parte di Fitch, agenzia internazionale di valutazione del credito e rating, che ha tagliato le stime della crescita globale «in risposta alla severa escalation delle guerra commerciale», per cui già quest’anno l’economia mondiale crescerà meno del 2%, un calo di 0,4 punti percentuali rispetto alle stime precedenti. Anche la Federal Reserve vede un futuro fosco, e il presidente Jerome Powell ha dichiarato che è «molto probabile» che i dazi di Trump facciano aumentare i prezzi, e che gli effetti «potrebbero essere duraturi».
In genere la Fed per contrastare l’inflazione alza i tassi di interesse, rendendo così più costoso ottenere prestiti. e lo fa quando teme che l’economia stia rallentando troppo e necessiti di un impulso. Questo potrebbe rivelarsi difficile se l’inflazione, come sembra previsto, dovesse aumentare nel mezzo di una recessione più ampia.
L’avvertimento di Powell arriva mentre l’economia e la Fed stanno vivendo un capitolo incerto. Dopo aver raggiunto i massimi degli ultimi 40 anni, l’inflazione si stava finalmente avviando verso un più normale 2%, ma il percorso rischia di essere ostacolato dalla guerra commerciale di Trump e dall’incertezza che incombe su imprese e i mercati finanziari che continuano ad essere in subbuglio. A mezzogiorno di mercoledì il Nasdaq era in calo di oltre il 2% e l’S&P 500 di oltre l’1%, estendendo le perdite del 14% su base annua per il Nasdaq e del 9% per l’S&P. Gli investitori stanno abbandonando i titoli del Tesoro e il dollaro, che dovrebbero essere gli asset considerati più sicuri quando la volatilità colpisce i mercati.
LA CRITICITÀ di questa situazione ha portato il governatore e il procuratore generale della California a fare causa a Trump, accusando il presidente di aver adottato misure illegali per una guerra commerciale che ha causato «danni immediati e irreparabili” all’economia dello Stato». Viste le sue dimensioni la California è il maggiore importatore e il secondo esportatore tra gli stati Usa, la sua economia è trainante per tutto il Paese. E i suoi tre principali partner commerciali sono proprio Messico, Canada e Cina.
Da parte sua il tycoon sembra voler tirare dritto e ha festeggiato la decisione di Honda di voler portare una parte della produzione negli Usa, «Bisogna isolare Pechino», ha affermato Trump. Ma gli effetti delle sue decisioni si stanno già rispecchiando nelle scelte degli americani.
SECONDO UN CURIOSO ma efficace indicatore economico indagato dal Wall Street Journal, dei cali in alcune voci di spesa femminili fanno pensare a un inizio di recessione. Negli Usa le donne rappresentano il 60% delle vendite di beni di largo consumo, quando la loro spesa diminuisce anche solo dell’1% – come sta accadendo – è un segnale d’allarme per l’economia in generale. Secondo gli economisti le donne hanno spesso costi della vita più alti e salari più bassi, e stanno frenando più rapidamente degli uomini a partire dalla cura personale. Sono in calo gli appuntamenti con i centri estetici, la manicure, gli abbonamenti in palestra, più donne stanno tingendo i capelli di scuro invece che di biondo per diminuire gli appuntamenti col parrucchiere. Anche le sedute di psicoterapia sono in calo, e vengono preferite alcune marche di assorbenti più economici e meno moderni.
ORMAI IL MALESSERE è generale, e si è fatto sentire durante gli incontri fra politici e base detti Town Hall, sia Gop che Dem. Gli elettori repubblicani hanno espresso preoccupazione per i dazi, la previdenza sociale e i tagli ai finanziamenti e al personale federale imposti dal Doge. In Iowa, il senatore Chuck Grassley è stato ripetutamente esortato a contrastare l’esecutivo, in Georgia Marjorie Taylor Greene ha liquidato come «lavaggio del cervello» le domande scomode, tre partecipanti sono stati arrestati, in due casi con i taser a scosse elettriche. I dem devono affrontare la rabbia degli elettori che non li vedono lottare abbastanza contro Trump e sempre più spesso viene chiesto loro che piano abbiano per resistere e difenderli.