Papa Leone e la Gen Z: più connessi e attenti alle esigenze

04.08.2025 02:55
Papa Leone e la Gen Z: più connessi e attenti alle esigenze

Il Giubileo dei Giovani e l’Impatto di Leone XIV

Roma, 4 agosto 2025 – “Stare in mezzo a un milione di ragazzi non capita tutti i giorni”, afferma Lucia Ceci, ordinario di storia presso l’Università di Roma Tor Vergata, presente all’incontro giubilare tra Papa Leone XIV e i giovani internazionali. “Un evento straordinario. I numeri sono esplosi negli ultimi giorni grazie alla partecipazione attiva di numerosi giovani italiani”, riporta Attuale.

Quali sono le motivazioni dietro questa affluenza di giovani?

“C’è un forte desiderio di impegnarsi e partecipare, il bisogno di essere parte di un momento storico come il Giubileo dei giovani. Inoltre, c’è la curiosità di conoscere il nuovo Papa, insediatosi nel frattempo. Questo fenomeno è amplificato dal potere della Rete”, continua Ceci.

Lo striscione “Se Leone chiama, noi ruggiamo”: cosa suggerisce?

“Il fenomeno dei ‘Papa-boys’, emerso durante il Giubileo del Duemila, ha una connotazione unica. Tuttavia, ogni pontefice vive il proprio tempo e Leone XIV ha caratteristiche che lo collegano alla quotidianità dei giovani”, chiarisce.

Quali sono queste caratteristiche?

“Leone XIV è poliglotta e ha un background in matematica, esplorando diverse culture e paesi. La sua capacità di connettersi con la Generazione Z, che è interconnessa e cerca punti fissi nella propria vita, rappresenta un’opportunità concreta”, osserva Ceci.

Quale stile potrebbe adottare Leone per attrarre i giovani fedeli?

“In meno di centoventi giorni da Papa sta sviluppando un proprio stile comunicativo. È più disinvolto rispetto al suo debutto in Piazza San Pietro e sta aumentando la sua empatia. Le sue apparizioni tra i giovani, dopo l’arrivo in elicottero, evidenziano la sua capacità di comprendere la situazione”, spiega. “Seppur diverso da Papa Francesco, Leone esprime idee chiare e sa come comunicarle senza cercare il consenso al di là del suo messaggio”.

I cori “Papa Leone…” sono appropriati in tali occasioni?

“Assolutamente, i cori fanno parte di momenti speciali e intensi come questo”, conferma Ceci.

E che messaggi porta ai giovani?

“Pace, impegno, scelta e coraggio”, risponde con decisione.

La pace è una condizione necessaria?

“Sì, da Gaza all’Ucraina, perché non possiamo restare indifferenti”, afferma. “Inoltre, durante la veglia di preghiera, un giovane e una giovane hanno portato sul palco ognuno una bandiera palestinese. Questo gesto può sembrare semplice ma trasmette un potente messaggio di solidarietà e speranza”.

Il ruolo di Internet e dei media è ambivalente: come risponde alle critiche di Leone riguardo agli “algoritmi”?

“La Generazione Z è abile dal punto di vista tecnologico e in cerca di risposte. Leone affronta il problema centrale, incoraggiando i ragazzi a prendere decisioni autonomamente, esercitando il loro coraggio e il loro impegno”, sostiene Ceci.

La presenza di un milione di giovani è un messaggio anche per la politica?

“Senz’altro. La Chiesa di Leone invita alla ricerca del bene comune. Le citazioni di Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati rivelano chiaramente che i giovani devono essere attivi, non passivi. Devono fare scelte”, conclude.

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