Ormai è diventata quasi una routine: Roma che brucia ogni giorno, le fiamme che spesso arrivano a lambire le abitazioni e i residenti di zone anche piuttosto lontane da quella dell’incendio che vengono svegliati prima dell’alba a causa dell’aria irrespirabile
Se a Roma gli incendi estivi da diversi anni sono ormai un drammatico tormentone, quest’anno il fenomeno ha raggiunto proporzioni ancora più allarmanti tanto che sembra di rivivere la terribile estate di roghi del 2022, quando gli incendi furono innumerevoli. La fotografia simbolo di quell’anno terribile, la più emblematica e devastante, fu la nube di fumo nero sprigionata dal maxi incendio del parco di Centocelle che oscurò il cielo in tutta la città.
Anche quest’anno, purtroppo, le immagini impressionanti non sono mancate: dal bosco della collina di Monte Mario ridotto a un cumulo di cenere, intervallato da pochissimi alberi sopravvissuti, dopo il maxi rogo del 31 luglio, al pratone tra Torre Spaccata e Cinecittà est che il 21 agosto è stato avvolto da fiamme talmente potenti da distruggere un mezzo della protezione civile e ferire almeno quattro soccorritori.
Sterpaglie e verde incolto sono tra i principali alleati degli incendi che, se uniti alle temperature roventi di questa estate e all’assenza prolungata di pioggia, creano un ambiente molto fertile per un rapido propagarsi delle fiamme. Un problema che ha spinto il sindaco Roberto Gualtieri a emettere un’ordinanza antincendio che impone ai privati di provvedere allo sfalcio delle erbe infestanti.