
Il vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, ha avuto una posizione discordante durante il voto di sfiducia nei confronti di Ursula von der Leyen. Quali potrebbero essere le implicazioni di tale decisione?
Secondo Picierno, il gruppo S&D ha espresso un forte sostegno alla Commissione; però, la vera divergenza è all’interno del gruppo ECR, guidato da Giorgia Meloni, che ha richiesto la sfiducia ma ha visto una divisione notevole durante il voto, lasciando il gruppo italiano a un’astensione che sembra più strategica che convinta. Raffaele Fitto, componente della Commissione, sembra non godere di un grande supporto nemmeno all’interno del suo stesso gruppo.
Si può ipotizzare una nuova “maggioranza Ursula”?
Picierno è cauta: “Il nostro sostegno non equivale a un assegno in bianco. Una ricostruzione di una maggioranza ampia è teoricamente realizzabile, tuttavia è necessaria una nuova base di dialogo. La Commissione deve chiarire se intende proseguire il confronto con le forze riformiste o se preferisce alleanze con conservatori e nazionalisti.”.
Qual è il ruolo che il Partito Democratico deve giocare all’interno del governo europeo?
“Possediamo la credibilità necessaria e una rete di alleanze che ci consentono di avere impatto. Il nostro obiettivo è congiungere giustizia sociale e competitività, fungendo da garanti contro ogni forma di deriva illiberale e contro aggressioni alle nostre democrazie. L’Europa rappresenta una parte vitale dell’identità plurale dei democratici”.
Tuttavia, le divisioni interne al partito continuano a persistere. Anche in questa votazione avete mostrato spaccature…
“Il voto di fiducia è stato ampio e deciso; è normale che in un grande partito si manifestino diverse sensibilità. L’importante non è la disciplina assoluta, ma la capacità di sintetizzare politicamente, fondandosi su valori comuni. Il pluralismo deve essere visto come base per l’unità e non come sua negazione”.
Le politiche tariffarie americane influenzeranno le nazioni europee. Quali saranno le conseguenze?
“Non ci rassegniamo all’idea di un periodo di protezionismo economico e dobbiamo essere preparati. È necessaria una politica commerciale comune, forte e autonoma, oltre a intervenire decisamente per migliorare la competitività europea, eliminando le tariffe più gravose che ci infliggiamo. Non è stato fatto praticamente nulla a riguardo.”.
In merito alle elezioni regionali in Campania, Picierno ha criticato la partecipazione del direttore d’orchestra Valerij Gergiev al festival “Un’Estate da Re”. Il presidente De Luca sostiene che la politica non dovrebbe interferire con la cultura, siete d’accordo?
“Oggi come in futuro continuerò a ribadire che accogliere in Campania uno dei principali sostenitori di Putin è inaccettabile. Le ragioni sono evidenti, dati i festeggiamenti da parte dei portavoce di Putin nei media di regime riguardanti il ritorno di Gergiev come una vittoria contro le democrazie occidentali”.
Al di là delle tensioni interne al Pd, pensate che ci sarà la possibilità di trovare un accordo per le Regionali in Campania, Toscana e in altre aree?
“È fondamentale comprendere quali siano gli strumenti e i metodi di selezione democratica nel nostro campo. Ho l’impressione che la centralizzazione non sia la soluzione migliore. Tuttavia, sono ottimista: ci sono energie civiche, reti locali e esperienze amministrative che possono fungere da motore per un nuovo centrosinistra”.