Durante l’annuale raduno della Lega a Pontida, il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha lanciato un chiaro messaggio agli alleati di governo riguardo la delicata questione della scelta del suo successore nella regione. Ha affermato: «Se la Lega chiede che il candidato presidente del Veneto sia ancora un leghista, non è lesa maestà per la maggioranza ma è una richiesta legittima per dare continuità alla nostra amministrazione. Se il candidato non sarà della Lega, sarà un problema», riporta Attuale.
La competizione per la successione di Zaia non si limita solo a un confronto con Forza Italia e Fratelli d’Italia, ma è caratterizzata da tensioni interne al partito. Diversi esponenti della Lega, in particolare i governatori del Nord, stanno spingendo per un ritorno alle origini del partito, contrapposti a figure come Roberto Vannacci, che advocacy per un spostamento verso destra. «Vannacci può essere un valore se fa il leghista», ha dichiarato Zaia, sottolineando la forza del partito e la presenza di «un sacco di persone in gamba». In merito al futuro della Lega, Zaia ha risposto con decisione a chi chiedeva se Vannacci rappresenti il percorso futuro: «Perché dovrebbe esserlo? I segretari si scelgono nei congressi e coinvolgono il popolo della Lega».
Vannacci: «Lo straniero è quello che ruba e stupra»
Durante il raduno, si è distinto anche l’intervento di Vannacci, che ha riproposto la sua retorica anti-migranti. Tra gli stand presenti, c’era quello dell’associazione ‘Il Mondo al contrario’, che promuove i testi del generale, enfatizzando parole d’ordine quali «Patria», «identità» e «difesa dei confini». Vannacci ha dichiarato: «Lo straniero non è quello per cui vorrebbero farci spendere 800 miliardi in armi. Lo straniero ci ha già invaso, è quello dei porti aperti e che purtroppo molto frequentemente stupra, ruba e rapina e che vuole imporre la sua cultura alla nostra millenaria». Alle 13 è previsto anche l’intervento del leader leghista Matteo Salvini.
Foto copertina: ANSA/Michele Meraviglia | Roberto Vannacci e Silvia Sardone sul palco del raduno della Lega a Pontida
