Colloqui di pace tra Israele e Hamas: una missione delicata in corso a Doha
A Doha, funzionari qatarini ed egiziani stanno conducendo da cinque giorni incontri tra due delegazioni. Da un lato, l’équipe israeliana, composta da Gal Hirsch, coordinatore per gli ostaggi, e altri funzionari di alto rango, mentre dall’altro, la delegazione di Hamas, guidata da Khalil al-Hayya. Durante il mese più caldo dell’anno, in cui si registrano temperature che raggiungono i 45 gradi, i negoziatori si spostano costantemente da un ufficio all’altro, portando proposte e messaggi tra le due parti che si trovano in conflitto ormai da quasi due anni. «Stiamo discutendo ogni dettaglio per garantire che le basi dell’accordo possano servire come un solido punto di partenza per i prossimi colloqui», riporta Attuale.
I colloqui attuali non possono ancora essere definiti «negoziati» veri e propri. Major Al Ansari, portavoce del primo ministro del Qatar, spiega che attualmente le discussioni si svolgono in forma separata, con l’intenzione di organizzare in futuro incontri più approfonditi. «Il prossimo passo comporterà quelli che chiamiamo “colloqui di prossimità”. Non ci sono stati dialoghi diretti tra Hamas e Israele, e questo sistema rappresenta il massimo che abbiamo raggiunto finora», dichiara Al Ansari.
Discutendo dello stato attuale dei colloqui, i partecipanti cercano di ottenere un primo accordo di cessate il fuoco di 60 giorni, così come il rilascio degli ostaggi. Inoltre, si affrontano questioni cruciali come la distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza e il ritiro delle forze israeliane dalla regione. Tuttavia, i recenti sviluppi indicano che esistono sfide significative da affrontare, come la richiesta di Hamas per il completo ritiro delle truppe israeliane.
«La tempistica degli accordi è sempre inciampata nei dettagli», afferma un esperto coinvolto nella mediazione. Un accordo stabile richiede necessariamente che ogni aspetto sia considerato attentamente. Al momento, c’è uno spirito di collaborazione, in gran parte stimolato dal cessate il fuoco attuale tra Iran e Israele, ma le complessità delle negoziazioni continuano a persistere.»
«La comunità internazionale non deve dimenticare l’autonomia dei palestinesi», prosegue Al Ansari, sottolineando l’importanza del sostegno internazionale per il futuro della governance palestinese. Dichiara che lo sforzo principale deve essere quello di rafforzare l’Autorità Palestinese, ricevendo aiuti sia umanitari che politici.»
Riguardo al ruolo del Qatar negli eventi recenti, Al Ansari sottolinea che il paese continua a lavorare attivamente con altri attori, come l’Oman, per sostenere la stabilità nella regione. Tenta di sottolineare che non ci sono stati accordi segreti relativi agli attacchi subiti e afferma con fermezza che la difesa del Qatar è stata eseguita con l’aiuto decisivo dei partner americani.
Infine, i rapporti tra Qatar e Iran sono stati messi alla prova dall’ultimo attacco, ma Al Ansari afferma che nonostante le difficoltà, sia stato possibile continuare a collaborare per ottenere il cessate il fuoco e lavorare verso un accordo a lungo termine. La situazionе, come evidenziato, è dinamica e complessa, ma l’impegno per la pace rimane forte tra le parti.