Gli studi che smentiscono alcune fake news che circolano sul web. Le emissioni di un’auto elettrica nel suo intero ciclo di vita sono inferiori rispetto a quelle di un’auto a motore endotermico, anche se poi nella loro primissima fase di vita non è proprio così
Le auto elettriche non emettono Co2 dallo scarico, ma questo non vuol dire che non inquinino. Sappiamo tutti che per la loro produzione, ricarica e smaltimento vengono rilasciati nell’ambiente anidride carbonica e altri gas serra dannosi per l’ambiente, visto che utilizziamo ancora tanta energia fossile. Considerando che il cuore dell’auto green è la batteria, proviamo a calcolare quanto è inquinante produrne una e a capire se in questa transizione energetica alla fine il “gioco vale la candela”.
Auto elettrica, quanto inquina produrre una batteria
Non è facile stabilire con certezza quanto costa produrre una batteria al litio in termini di Co2, dipende da tanti fattori diversi come il tipo di batteria e la nazione in cui viene realizzata. Prima di tutto bisogna considerare che la maggior parte di queste o dei suoi componenti arriva da paesi asiatici dove nei processi industriali c’è ancora un uso preminente del carbone. Basti sapere che un’auto elettrica prodotta in Cina ha un’impronta carbonica superiore del 35% rispetto a una prodotta in Europa, dove si utilizza più energia verde.
Lo stesso vale per le batterie. Secondo l’ultimo report di Transport & Environment se queste venissero prodotte in Europa anziché importate dalla Cina si otterrebbe una riduzione del 37% di emissioni di Co2. Il che vuol dire batterie più ‘pulite’ ma anche più costose, fino al 50%.
Secondo uno studio Icct, The international council on clean transport, produrre una batteria in Cina equivale a emettere 69 kg Co2e/kWh nell’ambiente contro i 54 kg/kWh dell’Europa (vedi foto sopra). Prima di andare avanti però bisogna sottolineare che non stiamo parlando solo del più importante gas serra prodotto dall’uomo, ovvero l’anidride carbonica (Co2), ma di tutti quelli rilasciati nell’ambiente come il metano o il protossido di azoto. Sono sintetizzati dall’indice Co2e, che sta a indicare il cosiddetto “Potenziale di riscaldamento globale”. Ma anche che stiamo parlando dell’intero ciclo di vita di un prodotto, dall’inizio alla fine della sua esistenza, chiamato Life Cycle Assessment (LCA), che comprende l’estrazione delle materie prime, la produzione, la distribuzione e la fase di riciclo.
Ma torniamo a noi. Visto che nella maggior parte delle vetture elettriche la capacità della batteria è compresa tra 50 e 100 kWh, il dato cambia a seconda del modello e del costruttore, possiamo dire che la forchetta di emissioni per la produzione di una batteria si aggira su 3-6 tonnellate di Co2e. Vale a dire quanta anidride carbonica catturano 1-2 alberi nell’arco di 20 anni, un tiglio, un olmo o un frassino tanto per fare qualche esempio.
Quanto inquina produrre un’auto elettrica
Ma quanto inquina un’auto elettrica? Le auto del futuro emettono una media di 75 grammi di Co2e/km per l’intero ciclo di vita, dalla produzione (batterie incluse) fino allo smaltimento finale. Il 69% in meno rispetto a un’auto a combustione interna di pari categoria (vedi foto sotto). A stabilirlo l’European Environmental Bureau (EEB), specificando che se “nella produzione e nel funzionamento viene utilizzata elettricità verde, le emissioni di Co2 vengono ridotte ulteriormente”.
Insomma un’auto diesel di medie dimensioni della “classe Golf” produce circa tre volte di Coe2/km in più di un’auto elettrica comparabile. Ma se nella fase di produzione quella a benzina inquinerà meno dell’elettrica perché non necessita di batteria di trazione, solo dopo 4 anni di utilizzo si raggiunge la parità tra le due, come verificato su Green NCAP (vedi foto sotto). Negli anni successivi sarà sempre l’elettrica la meno inquinante. Nell’arco di 16 anni un’auto a benzina che percorre 15.000 km l’anno produce quasi 50 tonnellate di Co2, contro poco più di 25 tonnellate dell’elettrica.
Da qui al 2050
Questa è la fotografia attuale ma cosa accadrà da qui al 2050? Le previsioni sembrano essere ottimistiche sia che il settore auto segua le linee guida dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, sia che adotti politiche diverse.
Tra 25 anni si presume che l’auto elettrica avrà un impatto ambientale significativamente inferiore rispetto alle tradizionali auto con motore a combustione in quasi tutte le aree impattanti sull’ambiente, dal consumo di acqua, alla creazione di ozono, alla formazione di particolato, al riscaldamento globale. C’è una sola eccezione, l’esaurimento delle risorse dei metalli e dei minerali. La produzione di una batteria infatti richiede una grande percentuale di minerali e metalli (cobalto, litio, nichel), quindi per ridurre completamente l’impatto ambientale della mobilità elettrica bisognerà anche garantire un’estrazione e un riciclaggio delle risorse compatibili con l’ambiente (vedi foto sotto).
Ricapitolando, almeno tre dei più recenti studi condotti sulle auto elettriche – Icct del 2021, Transport and Environment (T&E) del 2022 e Ricardo Energy&Environment del 2020 – confermano che le emissioni di un’auto elettrica nel suo intero ciclo di vita sono inferiori rispetto a quelle di un’auto a motore endotermico, smentendo alcune fake news che circolano sul web.
Ma potremmo parlare di una vera svolta green della mobilità solo se si adotteranno politiche atte a incentivare il riciclo e l’uso dei trasporti pubblici ecologici e delle biciclette. Perché anche le auto elettriche, seppur meno inquinanti, hanno un impatto dannoso sull’ambiente.