Il Quarto Riesame delle Politiche Ambientali della Commissione Europea
BRUXELLES – Questa settimana, la Commissione europea ha reso pubblico il quarto riesame attuativo delle politiche ambientali, un’importante iniziativa che mira a supportare l’applicazione delle normative ecologiche e a sensibilizzare i cittadini sull’importanza di queste normative per garantire la prosperità, la competitività e la sicurezza ambientale nell’Unione europea, riporta Attuale.
Il riesame mette in evidenza le tendenze comuni riscontrate a livello dell’UE, basandosi sulle relazioni specifiche per ciascuno dei 27 Stati membri. Esso include una panoramica dettagliata sul grado di protezione della qualità dell’aria respirata dai cittadini, dell’acqua potabile e della natura accessibile.
Questo rapporto sottolinea con urgenza la necessità di miglioramenti significativi in molte aree delle legislazioni ambientali europee, in particolare riguardo all’economia circolare, alla gestione delle risorse idriche, alla protezione della biodiversità e ai cambiamenti climatici. Inoltre, il riesame delinea azioni prioritarie specifiche da intraprendere in ogni Stato membro.
Le conseguenze economiche della mancata attuazione delle normative ambientali da parte dell’UE, legate all’inquinamento atmosferico e idrico, al degrado degli ecosistemi e alla gestione dei rifiuti, sono stimate in circa 180 miliardi di euro all’anno, rappresentando all’incirca l’1% del PIL dell’Unione. Investire nell’attuazione delle politiche ambientali non solo potrebbe ridurre questi costi, ma garantirebbe anche condizioni eque per le imprese all’interno del mercato unico europeo.
Gli Stati membri possono avvalersi di diversi fondi europei per finanziare i propri investimenti, con una disponibilità massima di 122 miliardi di euro all’anno. Il rapporto evidenzia che la maggior parte degli Stati membri ha l’opportunità e l’obbligo di sfruttare meglio questi fondi al fine di accrescere la propria capacità di attuazione della legislazione ambientale.