Dalle prime ore dell’alba, un flusso ininterrotto di pellegrini ha raggiunto la basilica di Santa Maria Maggiore, dove migliaia di persone si sono raccolte in preghiera davanti alla tomba di papa Francesco. Secondo le stime, almeno trentamila fedeli hanno varcato la Porta Santa fin dalle sette del mattino, in un silenzio carico di commozione, mentre i cardinali – giunti in gran parte con pullman privati – si preparavano a rendere omaggio al pontefice scomparso. Tra loro, anche il cardinale Luis Antonio Tagle, accolto con affetto dai presenti e dai confratelli, mentre l’irlandese Seán Brady, prima di entrare, ha ricordato Francesco «con gioia e gratitudine», senza voler però anticipare tempi sul conclave: «Se sarà breve? Non lo so».
La basilica, che custodisce l’icona venerata della Salus Populi Romani, è stata al centro delle celebrazioni per la domenica della Divina Misericordia, con i secondi vespri presieduti dal rettore, il cardinale Rolandas Makrickas. Dopo la funzione, i porporati si sono raccolti nella cappella dedicata alla Madonna, sostando in meditazione davanti alla sepoltura di Bergoglio, il cui legame con Santa Maria Maggiore – visitata spesso in preghiera notturna – è stato più volte ribadito come parte del suo testamento spirituale.
Nel pomeriggio, il Collegio Cardinalizio ha proseguito i riti dei novendiali, i nove giorni di preghiera che precedono l’elezione del successore. Pur nell’emozione del momento, tra i presenti non sono emerse tensioni: «Tra noi non c’è contesa», ha sottolineato un alto prelato, mentre i gruppi si disponevano in corteo verso l’altare. L’atmosfera, solenne ma priva di formalismi, ha riflesso lo stile semplice del papa defunto, la cui eredità – artistica e pastorale – rimane impressa tra le navate del luogo sacro.