Roma, 14 novembre 2025 – Prima di approvare nuovi aiuti occorre fare chiarezza sui casi di corruzione in Ucraina. È questa la linea di Matteo Salvini. “Non vorrei che con i soldi dei lavoratori e dei pensionati italiani si andasse ad alimentare ulteriore corruzione”, dice il vicepremier leghista, parlando con i giornalisti a Napoli a margine di un sopralluogo al porto, riporta Attuale.
A rispondergli ci pensa il ministro della Difesa, Guido Crosetto. “Capisco le preoccupazioni di Matteo Salvini, ma io non giudico un Paese per due corrotti, esattamente come gli americani e gli inglesi sbarcati in Sicilia non hanno giudicato l’Italia per la presenza della mafia ma sono venuti ad aiutare gli altri italiani, quelli onesti”, afferma l’esponente di Fratelli d’Italia. “Esattamente quello che facciamo anche noi in Ucraina, cerchiamo di aiutare i civili che subiscono il 93% degli attacchi russi. E ci auguriamo che i delinquenti ucraini siano messi in galera, insieme ai russi possibilmente”.
“Abbiamo parlato con il ministro della Difesa ucraino dello scandalo”, continua Crosetto, “dicendo che la corruzione andava combattuta anche perché poteva essere utilizzata dalla controinformazione russa per dare una lettura sbagliata che avrebbe avuto un effetto nelle piazze occidentali. L’arresto in sé dimostra che l’Ucraina ha gli anticorpi per combatterla”.
La frenata della Lega sul sostegno all’Ucraina
Le parole di Salvini sembrano voler frenare la linea del governo, che ha nuovamente ribadito che continuerà a sostenere l’Ucraina in questa guerra nata dall’aggressione di Mosca. “La via di soluzione è quella indicata dal Santo Padre, da Trump”, afferma invece il leader della Lega. “Dialogo, mettere intorno a un tavolo Zelensky e Putin e far tacere le armi. Non penso che l’invio di altre armi risolverà, il problema mi sembra che quello che sta accadendo nelle ultime ore con le avanzate delle truppe russe, ci dica che è interesse di tutti, in primis dell’Ucraina, fermare la guerra. Non mi sembra che allungare questo percorso di morte aiuti nessuno. Poi saranno Zelensky e Putin, intorno al tavolo, a decidere fino a dove fermarsi territorialmente. Pensare che mandare armi in Ucraina significa che l’Ucraina possa riconquistare i terreni perduti è ingenuo quanto meno”.
A fargli eco anche la capogruppo del Carroccio in commissione Difesa al Senato, Stefania Pucciarelli. “Tutti noi auspichiamo la fine della guerra il prima possibile, ma l’invio di armi non sembra andare in questa direzione”, dice la senatrice. “Condivido il senso di responsabilità di Matteo Salvini: prima di offrire altri aiuti, finanziati con i soldi dei lavoratori e dei pensionati italiani, è doveroso fare assoluta chiarezza sugli scandali di corruzione. L’ipotesi che attorno al presidente Zelensky qualcuno si stia arricchendo mentre i soldati muoiono al fronte è sconcertante e inaccettabile”.
Nuovo pacchetto di aiuti a Kiev
L’annuncio di “un nuovo pacchetto di materiale militare” a Kiev è stato fatto dall’altro vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, all’indomani del massiccio attacco russo con missili e droni sulla capitale ucraina. Il titolare della Farnesina ha fatto sapere che Crosetto riferirà come sempre “al Copasir perché è giusto che questo organismo venga informato”. “Dobbiamo lavorare per costruire la pace e siamo assolutamente convinti che su questo si possano fare dei passi avanti”, ha spiegato Tajani. “Continueremo a sostenere l’Ucraina che è ancora sotto attacco da parte russa, è giusto garantire sicurezza e indipendenza di un Paese che è stato aggredito”.