San Francisco fa causa a multinazionali alimentari per prodotti ultraprocessati dañosi per la salute

03.12.2025 09:45
San Francisco fa causa a multinazionali alimentari per prodotti ultraprocessati dañosi per la salute

San Francisco fa causa a multinazionali alimentari per prodotti ultraprocessati

La città di San Francisco ha intentato un’azione legale contro alcune delle maggiori multinazionali alimentari degli Stati Uniti, accusandole di produrre e vendere alimenti dannosi per la salute pubblica. La causa si concentra sugli alimenti “ultraprocessati”, caratterizzati da numerosi processi di lavorazione e composti da additivi come conservanti, emulsionanti e coloranti. Un consumo eccessivo di questi prodotti è associato a rischi aumentati di sovrappeso, obesità e malattie croniche, sebbene non ci sia ancora consenso scientifico sui danni potenziali per la salute, riporta Attuale.

Si tratta della prima causa di questo tipo mai presentata da un ente pubblico negli Stati Uniti, con esperti che rilevano che potrebbe favorire una maggiore regolamentazione del settore alimentare e promuovere ulteriori indagini sugli effetti nocivi di tali prodotti.

David Chiu, difensore civico di San Francisco, ha annunciato la causa durante una conferenza stampa, evidenziando l’impatto negativo del consumo di alimenti ultraprocessati sulla salute e sui costi per milioni di americani. Ha paragonato le pratiche dell’industria alimentare a quelle dell’industria del tabacco, affermando che le aziende coinvolte siano a conoscenza dei danni arrecati dai loro prodotti, ma scelgano di nascondere la verità per massimizzare i profitti, ignorando le conseguenze per i consumatori.

La documentazione presentata al tribunale accusa le aziende di “pratiche ingannevoli e sleali”, con particolare attenzione ai danni arrecati a bambini e comunità a basso reddito. La causa mira a ottenere un’ingiunzione che costringa le aziende a modificare le loro pratiche e a far fronte a multe e sanzioni, in parte per coprire i costi sanitari a carico della città.

Per ora, le aziende accusate non hanno rilasciato commenti. Tuttavia, la Consumer Brands Association ha dichiarato che stigmatizzare determinati alimenti solo perché ultraprocessati è problematico e ha sottolineato gli sforzi del settore per migliorare la salute alimentare, aumentando il contenuto di fibre e proteine e riducendo sale, zuccheri e coloranti artificiali.

Un recente rapporto dei Centers for Disease Control and Prevention ha rivelato che circa il 55% dell’apporto calorico medio giornaliero negli Stati Uniti proviene da alimenti ultraprocessati. Non si tratta solo di cibi facilmente riconoscibili come bibite e snack, ma anche di altri prodotti come pane e burro d’arachidi, che, pur contenendo nutrienti salutari, sono molto raffinati.

Il controverso segretario alla Salute statunitense, Robert F. Kennedy Jr., ha criticato le aziende alimentari, esortandole a produrre opzioni più sane nell’ambito della sua iniziativa “Make America Healthy Again”. Questa iniziativa mira a rivedere la definizione di cibi ultraprocessati e si prevede che a breve venga proposta una normativa più severa per la loro produzione.

Nel frattempo, alcuni stati hanno già approvato leggi per vietare l’uso di determinati additivi e coloranti. Ad ottobre, il governatore della California, Gavin Newsom, ha firmato una legge per eliminare gradualmente gli alimenti considerati più pericolosi dalle mense scolastiche.

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